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Delitto di Castagnole, le tappe della vicenda
"DECISIVO UN FOGLIETTO"
Appunti di numeri telefonici furono ritrovati
TREVISO - (nc) Il duplice omicidio di Castagnole, una vicenda che ha avuto il suo epilogo nella serata di martedì in Procura con la sentenza di primo grado emessa nei confronti del 28enne marocchino Fahd Boichou. Tutto ebbe inizio nella serata del 24 febbraio 2009: il magrebino in preda all'ira nei confronti di Elisabetta Leder che probabilmente voleva lasciarlo, sgozza prima lei poi la figlioletta prima di darsi alla fuga. Sono ore concitate per le indagini. La svolta nel pomeriggio di mercoledì 25 febbraio. Sul luogo del delitto gli inquirenti repertano un foglietto, nascosto nel garage di Castagnole in cui si è consumato il delitto: in quel piccolo riquadro di carta la chiave delle indagini. Vi sono appuntati i numeri telefonici dei parenti più stretti tra cui la sorella di Fahd Boichou. E' proprio una telefonata tra l'omicida che era riuscito a fuggire fino a Trieste e la donna che viene intercettata nel pomeriggio. La squadra mobile rompe gli indugi e in serata diffonde nome e fotografia del killer. Il giorno seguente la cattura dell'uomo, effettuata da un poliziotto sloveno che stava entrando in servizio: Fahd Boichou stava chiedendo l'autostop e senza saperlo si era appena consegnato alle autorità. Così oggi il capo della squadra mobile di Treviso, Riccardo Tumminia ricorda, oltre un anno dopo la vicenda.