Per la Procura Simone Moreira è colpevole
"NON C'È UN'ALTRA IPOTESI"
Il procuratore Fojadelli: "Sarà un processo lungo"
TREVISO – (gp) “E' comprensibile che la difesa cerchi una via alternativa, è l'unica cosa che possono fare, ma purtroppo, secondo ragione, non c'è un'altra ipotesi su cosa sia successo”. Questa la spiegazione del procuratore capo di Treviso Antonio Fojadelli riguardo le dichiarazioni dell'avvocato Antonio Forza, il legale di Simone Moreira, a margine della prima udienza del processo che vede imputata di omicidio volontario aggravato la brasiliana di 23 anni che per l'accusa avrebbe gettato il 2 settembre scorso la figlia di due anni e mezzo, Giuliana Favaro, nelle acque del Monticano a Oderzo. Il fatto che secondo la difesa la piccola non sarebbe morta annegata, per il procuratore Fojadelli comunque “non influirebbe su eventuali responsabilità di Simone Moreira”, ribadendo che gli avvocati della donna “fanno il loro dovere come la Procura fa il suo in un confronto leale e processuale che ha lo scopo di arrivare a una verità legale che si avvicini il più possibile alla verità reale”. Il capo della Procura riconosce che si tratta di un processo indiziario, e per definizione delicato, ma sostiene che “nessuna dichiarazione dell'imputata risulta compatibile con gli elementi di fatto”, aggiungendo che “un uomo ragionevole non può che portare per le ragioni dell'accusa”. Se Giuliana Favaro sia caduta da sola nelle acque del Monticano o se nel fiume ce l'abbia gettata Simone Moreira lo dovrà stabilire la Corte d'Assise del Tribunale di Treviso, al termine di un processo che si preannuncia tutt'altro che breve e analizzando tutti gli elementi di prova in mano alle parti, a cominciare dalla prossima udienza già fissata per il 20 luglio.
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