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Il procuratore Fojadelli difende "La Nostra Famiglia"
"E' UN FATTO ISOLATO"
C'è anche l'ipotesi di uno scambio di persona
TREVISO – (gp) “Si tratta di fatti isolati che non intaccano il valore positivo di un'istituzione a cui tutti i cittadini devono riconoscenza, stima e fiducia”. Scende in campo anche il procuratore capo di Treviso Antonio Fojadelli riguardo la vicenda che ha gettato nella bufera il centro di assistenza “La Nostra Famiglia” di via Ellero a Treviso. Le indagini dei carabinieri pare abbiano accertato che all'interno della struttura due educatrici, C.N., 35 anni di Paese e D.P., 32 anni di Oderzo, avrebbero maltrattato alcuni bambini portatori di handicap tra i 4 e i 6 anni, e per questo sospese dall'attività e interdette dal sostituto procuratore Giovanni Francesco Cicero, titolare del fascicolo a loro carico, a recarsi nel comune di Treviso. Le due donne verranno interrogate domani mattina allo scopo di chiarire i contorni della vicenda, che secondo la Procura non interessa l'ente ecclesiastico nel suo insieme ma soltanto l'operato delle due educatrici. Domani sarà anche il giorno della decisione del Tribunale del Riesame di Venezia riguardo la richiesta di revoca del divieto di dimora nel comune di Treviso imposta dal pm, richiesta che potrebbe essere accolta proprio in virtù del fatto che lo stesso istituto ha già provveduto ad allontanare le due donne dalle presunte vittime degli abusi con la sospensione dal servizio. Nessun altro al momento è coinvolto nell'inchiesta, segno che la credibilità dell'istituto, anche a fronte dell'inchiesta, rimane senza macchia. Si tratta di una storia poi i cui contorni rimangono ancora in alcuni punti oscuri. C'è infatti anche la possibilità che una delle educatrici coinvolte non c'entri davvero nulla e si sia trattato soltanto di uno scambio di persona. La posizione sarebbe quella della più anziana delle due, l'educatrice di Paese. Ai nostri microfoni interviene il procuratore capo di Treviso Antonio Fojadelli.
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