Mozione di Laura Puppato per la giustizia trevigiana
"LA GIUNTA INTERVENGA"
Il Capogruppo del Pd in Regione: "Evitare il tracollo"
VENEZIA - (gp) Dopo l'allarme lanciato dal presidente del tribunale di Treviso Giovanni Schiavon riguardo la carenza d'organico e il rischio paralisi degli uffici, in campo scendono anche, e finalmente, le istituzioni. Il capogruppo del Pd in consiglio regionale Laura Puppato ha infatti presentato una mozione, sottoscritta anche dai capigruppo di tutti gli schieramenti politici del consiglio, chiedendo che la Giunta regionale intervenga presso il Ministero e il Csm per evitare il tracollo e per “individuare possibili soluzioni al grave problema dell'insufficienza degli organici degli uffici giudiziari del Veneto, in particolare quello del tribunale di Treviso”. Laura Puppato evidenzia inoltre come la situazione tra i palazzi di giustizia di Vicenza-Bassano e di Treviso penda per gravità su quello trevigiano in quanto, a parità di numero di cittadini (794.843 contro 793.559), Vicenza ha due magistrati in più (36 contro 34) ma il numero di imprese è di gran lunga maggiore sia per numero che per densità di dipendenti e diversificazione della merce. Una condizione che confrontata con altre realtà italiane appare ancora più penalizzante. Treviso ha un magistrato ogni 23.339 cittadini, Caltanissetta 1 ogni 4.781 (33 magistrati per 157.800 cittadini), Brindisi uno ogni 11.109 (37 per 411.051), Siracusa uno ogni 11.161 (36 per 401.805), Venezia uno ogni 13.843 (58 per 803.280), Udine uno ogni 14.503 (30 per 435.090), Parma uno ogni 16.041 (24 per 384.989), Velletri uno ogni 16.865 (32 per 539.691), Modena uno ogni 18.075 (35 per 632.626). Il Governo non fa una mossa, anzi taglia secondo quanto contenuto nella manovra che prevede riduzioni della spesa pubblica, e quindi anche del comparto giustizia, agonizzante anche per quanto riguarda il personale di cancelleria. “Il governo veneto – conclude Laura Puppato – ha il dovere di intervenire per evitare il tracollo della giustizia veneta e trevigiana”.