Confessione choc di un viado peruviano di 42 anni
SI PROSTITUISCE, MA HA L'AIDS
A processo perchè clandestino, rivela la sua malattia
TREVISO – (gp) La sua sieropositività non l'ha fermato. Ne era consapevole ma senza nessuno scrupolo ha continuato a prostituirsi lungo la Pontebbana, mettendo a serio rischio di contagio i suoi clienti, che spesso chiedono ai trans rapporti sessuali non protetti. E lui, E.J.C., peruviano di 42 anni, a loro non lo avrebbe mai confidato ma lo ha detto in aula al giudice Angelo Mascolo: “Sono rimasto in Italia per farmi curare, sono sieropositivo”. Una dichiarazione choc rilasciata poco prima che il tribunale di Treviso lo condannasse a un anno di reclusione per aver violato la legge Bossi-Fini. L'uomo, già condannato in passato due volte per lo stesso reato a una pena di 5 mesi di carcere ciascuna, era finito in manette un paio di giorni fa in quanto clandestino perchè sorpreso a prostituirsi a Spresiano, e cioè per non aver rispettato il doppio ordine di espulsione dall'Italia. Ora avrà cinque giorni per abbandonare il nostro Paese, ma non venendo accompagnato alla frontiera c'è anche la possibilità che continui nella sua attività sulla strada, almeno fino a quando non verrà arrestato ancora, mettendo a rischio di contagio altri clienti, oltre a quelli che potrebbe aver già contagiato.