La Cna chiede di abolire la norma
"L'ANTICIPO MI ROVINA"
Artigiano di Asolo contro la trattenuta sulle fatture
TREVISO – (mz) “La ritenuta anticipata sulle fatture sta uccidendo la mia azienda”. Il grido d’allarme arriva da un imprenditore artigiano di Asolo, Juri Bianchin, titolare della ditta edile “Nova Restauri”. Sotto accusa la norma, prevista dall’ultima Finanziaria, secondo cui il 10 per cento dell’importo pagato alle aziende per i lavori di ristrutturazione o risparmio energetico, che godono di incentivi fiscali, deve essere versato immediatamente come ritenuta d’acconto Irpef. Le somme andranno poi a conguaglio con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. Con la crisi attuale e le difficoltà ad incassare, dover anticipare anche 10- 20 mila euro di liquidità rischia però di avere effetti devastanti sui bilanci. “La ritenuta del 10% cancella tutto l’utile, sto lavorando a copertura spese. In questo modo ci stanno mandando in rovina”, denuncia l’imprenditore, sostenuto dalla Cna asolana: secondo l’associazione il problema è comune a moltissime piccole aziende dell’edilizia trevigiana. Senza contare il paradosso, ribadiscono alla Cna, di obbligare a pagare le tasse un anno prima della dichiarazione fiscale. Per questo l’organizzazione chiede di abolire la disposizione.