Il gas non sarebbe dovuto essere presente nel silos
NELLA CISTERNA C'ERA METANO
Giallo sulla morte del 59enne Gianfranco Pezzuto
MOTTA DI LIVENZA – (gp) All'interno della cisterna saltata in aria il 14 ottobre scorso presso la “Latteria e caseificio Moro” di via Postumia a Motta di Livenza, e che ha provocato la morte dell'operaio 59enne di Salgareda Gianfranco Pezzuto, ci sarebbe stato del metano. Una novità inquietante che emerge dalle indagini della magistratura e che rende ancora più misteriosa la morte dell'operaio. Ora è necessario capire se si sia trattao comunque di un evento eccezionale o, al contrario, prevedibile e dunque evitabile. Al momento, anche alla luce dei risultati delle analisi svolte e in attesa della relazione dei tecnici dello Spisal che hanno il compito di valutare se tutte le procedure di sicurezza siano state osservate, non risultano persone iscritte nel registro degli indagati. Dai primi accertamenti della procura però due sarebbero le strade possibili per spiegare come possa essere entrato il gas nel silos, dove non doveva esserci. La prima ipotesi è che sia stato esalato dal terreno ed entrato nella cisterna attraverso il pozzo artesiano usato per riempirla. La seconda è che il gas fosse già presente nel silos. A rendere però ancora più intricata la questione il fatto che la cisterna fosse stata bonificata meno di un mese prima che si consumasse la tragedia. Al momento quindi le cause della morte di Gianfranco Pezzuto sono ancora avvolta nel mistero.