Domani l'autopsia, indagini concitate
DELITTO VIDONI, ORE DI ATTESA
Un superteste scagionerebbe ex compagno
TREVISO - (gp-nc) Sono ore di grande concitazione e attesa per le indagini sull'omicidio di Daniela Vidoni, la 49enne assistente sociale della cooperatica “Insieme si può” trovata morta nel pomeriggio di giovedì nel suo appartamento di via Sicilia nel quartiere di San Liberale. La morte secondo i primi rilievi del medico legale sarebbe sopraggiunta per strangolamento e risalirebbe ad un lasso di tempo che va dalla notte di mercoledì alle prime ore di giovedì. A fare maggiore chiarezza sarà l'autopsia che sarà eseguita domani dal dottor Montisci: il corpo, adagiato sul letto, presentava evidenti segni di percosse con varie ecchimosi soprattutto al volto ma anche su tutto il resto del corpo. A ritrovare il cadavere della donna è stato ieri il cognato che non sentiva la donna da oltre 24 ore ed era stato avvertito dai dirigenti della cooperativa “Insieme si può” che Daniela non si era presentata a lavoro. La porta della sua abitazione era chiusa dall'esterno con una mandata: chi ha ucciso la donna avrebbe poi trafugato il suo mazzo di chiavi che in effetti è scomparso. Sparite anche le chiavi dell'auto della vittima, una Opel Agila, ritrovata poco distante dall'abitazione (il killer avrebbe anche spostato la vettura che è stata sottoposta a sequestro ed sarà analizzata per reperire eventuali tracce biologiche). Torchiato nella notte dagli agenti della squadra mobile di Treviso, l'ex convivente della donna, Romeo Pavan detto "Bepi", residente in via Ronchese. Un testimone, che abita in un appartamento al piano inferiore, lo avrebbe visto mentre si recava poco dopo le 15 di giovedì presso l'abitazione di Daniela, visibilmente preoccupato. Avrebbe provato a suonare e bussare alla sua porta; non ricevendo risposta si sarebbe poi allontanato. I due avevano una relazione, interrotta qualche tempo fa e cominciata dopo la morte del marito della vittima, deceduto cinque anni or sono. Dalla Questura intanto trapela poco o nulla: in queste ore gli inquirenti stanno interrogando persone vicine alla donna tra cui la sorella Anna che vive a Carbonera. Non semplice ricostruire l'esatta dinamica dell'aggressione che ha portato alla morte dell'assistente sociale: non si esclude infatti che il delitto possa essere stato compiuto da più di una persona. Nelle prossime ore non si escludono clamorose novità sul caso.
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