Datore di lavoro lo scagiona "Era con me"
YARA, FIKRI PRESTO LIBERO
Pm Ruggeri non chiede il carcere per il 22enne
TREVISO - Mohammed Fikri, il 22enne marocchino accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio potrebbe a breve essere rimesso in libertà. Continuano serrate in queste ore le ricerche e le indagini sul giallo di Brembate con una clamorosa svolta. Si è tenuta infatti nel carcere di Bergamo l'udienza di convalida del fermo con il pm Letizia Ruggeri che non ha richiesto al giudice per le indagini preliminari Vincenza Maccora la custodia cautelare in carcere per l'uomo. Il magrebino, difeso dall' avvocato Roberta Barbieri potrebbe dunque già essere rimesso a breve in libertà. A dare avvio alle indagini dei Carabinieri che hanno portato al suo arresto su un traghetto che lo avrebbe portato a Tangeri c'era una frase pronunciata dall'operaio “Allah mi perdoni”. In merito a ciò il cugino dell'uomo, Aberrazzaq, ritiene si sia trattato di un semplice errore di traduzione: l'espressione sarebbe secondo il parente dell'indagato ''un'esclamazione naturale quando si viene attaccati o ci si trova coinvolti in qualcosa di spiacevole''. Ricostruita intanto la vicenda italiana di Mohammed Fikri: il giovane, incensurato, aveva presentato domanda di regolarizzazione come lavoratore subordinato presso la Questura di Mantova, pratica poi effettuata dall'ufficio immigrazione di Padova. Il permesso di soggiorno in suo possesso ha validità fino al 2011. Nel 2009 il marocchino ha lavorato come piastrellista presso una ditta di Vedelago mentre risale al giugno del 2010 la formalizzazione della residenza a Montebelluna in piazza Guarda. Ieri intanto il suo datore di lavoro, Roberto Benozzo, ha fornito un alibi di ferro al 22enne: il giovane, quando la ragazza sparì, era con lui a lavoro.