Continuano gli accertamenti della Procura sul caso
AMIDEVI, ASCOLTATI IN 10
Dopo le indagini sui conti bancari, tocca ai testimoni
TREVISO – (gp) La Procura, dopo l'esposto presentato dalla Provincia di Treviso, continua a scavare sul caso “Amidevi”, l'associazione accusata di essere stata pagata per aver svolto servizi di didattica scolastica integrativa a ragazzi con disabilità sensoriali ma che in realtà non avrebbe mai fornito quel tipo di assistenza. Dopo aver avviato accertamenti sui conti bancari della onlus, gli inquirenti hanno convocato e ascoltato dieci persone tra destinatari dei servizi “non offerti” e operatori dell'associazione per chiarire se ci siano o meno profili penalmente rilevanti. Al momento il fascicolo è ancora classificato come modello 21, ovvero un atto dovuto in cui è presente l'ipotesi di reato destinata a persone ancora da identificare. Le indagini mirano a capire se in realtà l'associazione non abbia fornito l'assistenza dovuta come richiesto nei termini del contratto, e inoltre se abbia presentato fatture per prestazioni mai realizzate o destinate a persone alle quali non potevano essere rivolte. Pagamenti che si aggirerebbero attorno ai 15 mila euro, una cifra irrisoria se si considera che nel solo 2008 l'associazione ha ottenuto un rimborso spese di 309 mila euro. Dalla Procura traspare un sostanziale ottimismo sulla buona fede delle operazioni, anche se a mettere in guardia gli inquirenti ci sono alcune firme falsificate su documenti di rimborso presentati alla Provincia.
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