Incastrata dalla fuga di una giovane lucciola
GANGSTER IN GONNELLA
Ungherese di 45 anni in carcere, metodi da boss
TREVISO - (nc) Stanca di botte e minacce ricevute dalla sua sfruttatrice aveva deciso di scappare e di fare ritorno in patria. Così si è concluso l'incubo di una giovane lucciola ungherese: lunedì mattina verso le 6.30, dopo una nottata di “lavoro” lungo le strade del sesso tra le province di Treviso e Venezia, si è recata alla stazione ferroviaria di Mestre. Qui però è stata raggiunta da quella che era la sua sfruttatrice, una connazionale di 45 anni, Rozalia Nagy, detta “Xali” e da una sua complice. Le due hanno affrontato la giovane, appena maggiorenne, e le hanno strappato in biglietto. La scena non è sfuggita agli agenti della Polfer che hanno fermato ed arrestato la donna: a suo carico aveva un'ordinanza di custodia cautelare in carcere del luglio dello scorso anno per sfruttamento della prostituzione minorile. Attualmente si trova nel carcere veneziano della Giudecca. All'epoca tre ungheresi, il capobanda ed altre due donne, finirono in manette: lei invece riuscì a sfuggire all'arresto scappando in Ungheria. Quando le acque si calmarono la donna è tornata per riprendere l'attività di sempre e capeggiare l'organizzazione, non più da luogotenente ma da vero e proprio boss. Ed i metodi violenti con cui sottometteva le prostitute erano davvero quelli di un consumato e navigato malvivente. Secondo gli investigatori la 45enne poteva contare anche sulla complicità della figlia che gestirebbe a sua volta una rete di case di appuntamento nel sud dell'Austria. Le lucciole magiare venivano, secondo la Polizia, spostate verso il litorale jesolano e la zona di Mestre d'estate per poi trasferirle oltreconfine d'inverno.