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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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La Corte di Giustizia dell'Ue bacchetta l'Italia

CLANDESTINITÀ: REATO BOCCIATO

La norma viola la direttiva europea sui rimpatri


LUSSEMBURGO – (gp) In molti, dai magistrati ai politici passando anche per i semplici cittadini, lo avevano sottolineato dal giorno della sua entrata in vigore: definire reato una condizione di stato non è ammissibile e viola i diritti dell'uomo. Era l'estate del 2009 quando, nel pacchetto sicurezza varato dal governo, era stato introdotto il reato di clandestinità per cui si prevedeva l'arresto obbligatorio. A distanza di quasi due anni la Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha bocciato la norma italiana specificando che non è punibile con la reclusione. "La direttiva sul rimpatrio dei migranti irregolari - si legge nella sentenza - osta a una normativa nazionale che punisce con la reclusione il cittadino di un paese terzo in soggiorno irregolare che non si sia conformato a un ordine di lasciare il territorio nazionale". La norma è in contrasto con la direttiva europea sui rimpatri dei clandestini perché “può compromettere la realizzazione dell’obiettivo di instaurare una politica efficace di allontanamento e di rimpatrio nel rispetto dei diritti fondamentali”. «La Corte - si legge nel dispositivo - considera che gli Stati membri non possono introdurre una pena detentiva solo perché un cittadino di un paese terzo, dopo che gli è stato notificato un ordine di lasciare il territorio nazionale e che il termine impartito con tale ordine è scaduto, permane in maniera irregolare in detto territorio». Una sentenza, che giunge in piena campagna elettorale, destinata a far discutere soprattutto a fronte degli ultimi fatti di cronaca riguardo allo sbarco dei profughi libici.