Conegliano, l'imam è un trevigiano operaio Electrolux
MOSCHEA, PESANTI OMBRE
Tra i controllati due tunisini giunti da Lampedusa
CONEGLIANO - Un luogo di culto conosciuto tra gli islamici non solo a livello nazionale ma anche all'estero: questo quanto emerge dal controllo effettuato venerdì scorso dalla Digos presso la moschea “casalinga” di viale Europa a Conegliano. Ad assistere alla preghiera dell'imam, un trevigiano convertito all'islam ed operaio presso l'Electrolux di Susegana, erano presenti anche due tunisini giunti solo qualche giorno prima da Lampedusa dove erano sbarcati e poi muniti di permesso di soggiorno transitorio. Quanto documentato dalla Polizia getta un'ombra sinistra sulla moschea, ricavata tra il giardino ed un garage dell'abitazione del 40enne trevigiano. La presenza dei due nordafricani, tra i trenta fedeli musulmani presenti venerdì scorso, dimostrerebbe un forte radicamento dell'imam e della sua moschea “spontanea” nella comunità islamica internazionale. L'uomo, sposato con una marocchina e padre di due figli che frequentano le elementari, avrebbe organizzato da mesi il ritrovo di preghiera: al lavoro di operaio aveva legato l'attività di religioso, a capo di una comunità che lo riconosceva come suo leader. In tutta la provincia sono una decina gli italiani convertiti all'islam, un fenomeno risibile ma presente anche nella Marca e monitorato dalla Polizia. L'allerta terrorismo, anche alla luce della mutata situazione politica in Nord Africa, sale dunque anche nella Marca.