TREVISO – (gp) Si avvia verso il secondo processo per truffa la 29enne asolana Cristina Titotto, già condannata il 17 novembre 2009 a un anno e 11 mesi di reclusione, assieme ad altre venticinque persone iscritte nel registro degli indagati nell'inchiesta portata avanti dalla guardia di finanza di Treviso. Il sostituto procuratore Antonio De Lorenzi ha infatti chiuso le indagini riguardo al raggiro messo in atto contro le compagnie d'assicurazione denunciando il furto di auto inesistenti per incassarne il risarcimento. Tra le persone finite nel mirino degli inquirenti, oltre al vicentino Paolo Stevan, compagno della Titotto, c'è anche il tronista Luca Dorigo, ex della showgirl di Cavrie Melita Toniolo. La truffa, stando alla contestazione degli inquirenti, si fondava sull’immatricolazione in Italia, attraverso la triangolazione con una società della Repubblica Ceca, di auto di grossa cilindrata e di prezzo rilevante come Aston Martin e Porsche. Le vetture in questione in realtà non esistevano: alcune erano già state rottamate, altre invece circolavano, ma altrove. Di queste auto veniva successivamente denunciato il furto al fine di lucrare sui soldi del leasing truffando in tal modo le società di assicurazione.
TREVISO – (gp) Si avvia verso il secondo processo per truffa la 29enne asolana Cristina Titotto, già condannata il 17 novembre 2009 a un anno e 11 mesi di reclusione, assieme ad altre venticinque persone iscritte nel registro degli indagati nell'inchiesta portata avanti dalla guardia di finanza di Treviso. Il sostituto procuratore Antonio De Lorenzi ha infatti chiuso le indagini riguardo al raggiro messo in atto contro le compagnie d'assicurazione denunciando il furto di auto inesistenti per incassarne il risarcimento. Tra le persone finite nel mirino degli inquirenti, oltre al vicentino Paolo Stevan, compagno della Titotto, c'è anche il tronista Luca Dorigo, ex della showgirl di Cavrie Melita Toniolo. La truffa, stando alla contestazione degli inquirenti, si fondava sull’immatricolazione in Italia, attraverso la triangolazione con una società della Repubblica Ceca, di auto di grossa cilindrata e di prezzo rilevante come Aston Martin e Porsche. Le vetture in questione in realtà non esistevano: alcune erano già state rottamate, altre invece circolavano, ma altrove. Di queste auto veniva successivamente denunciato il furto al fine di lucrare sui soldi del leasing truffando in tal modo le società di assicurazione.
