Imbrattava tombe e lapidi, firmando con la "zeta"
PRESO ZORRO DEI CIMITERI
E' un pensionato 65enne: "Protesta contro il Comune"
VITTORIO VENETO - Lo Zorro dei cimiteri perde la maschera. L'imbrattatore, responsabile di vari atti vandalici nei campisanti del vittoriese, firmati con una "zeta" il simbolo del noto spadaccino cinematrografico, è stato identificato e denunciato dai Carabinieri. Si tratta di un ex impiegato, ora in pensione, 65enne: l'uomo, secondo quanto lui stesso ha confermato ai militari pur non confessando esplicitamente le sue responsabilità, intendeva con i suoi gesti mobilitare l'opinione pubblica sulla scarsa sicurezza dei cimiteri e indurre il Comune ad aumentare la sorveglianza. A scatenare l'indignazione del pensionato sarebbe stato un vandalismo, compiuto da altre persone nel cimitero monumentale di Ceneda, nella notte tra il 9 e 10 febbraio scorso. In seguito all'episodio l'amministrazione aveva disposto la chiusura serale del sito. Ma per "Zorro" non era abbastanza e, per dimostrarlo, ha iniziato lui stesso a imbrattare con scritte tombe, lapidi e cappelle, in particolare di alcuni personaggi noti. Scegliendo di celarsi dietro l'amato personaggio, difensore dei deboli. Oltre che a Ceneda, ha più volte colpito al cimitero di Sant'Andrea e di San Giacomo, scegliendo in prevalenze la prima mattina. Per spiegare le ragioni della sua battaglia, aveva inviato anche una lettera al sindaco vittoriese Gianantonio Da Re, con alcuni insulti. Nel pomeriggio di martedì i Carabinieri l'hanno individuato e, in serata, durante una perquisizione nel suo appartamento, nel capoluogo vittoriese, hanno trovato una macchina da scrivere Olivetti, compatibile con i caratteri della missiva inviata a Da Re ed ora inviata al Ris di Parma per il confronto definitivo, e vari pennarelli neri e rossi, usati per tracciare le scritte sulle tombe. Il 65enne è stato denunciato per danneggiamenti e vilipendio alla religione. Dopo un delicato lavoro di indagine, gli inquirenti hanno potuto chiudere il cerchio attorno all'uomo grazie ad alcune testimonianze di altri frequentatori dei cimiteri: in particolare due signore, alle quali aveva assicurato, con una precisione sospetta, che le scritte sarebbero presto ricomparse. A quel punto i militari dell'Arma hanno fatto scattare subito il blitz proprio per evitare nuovi atti vandalici, oltre
Ai nostri microfoni, il colonnello Gianfranco Lusito, comandante provinciale dei Carabinieri, e il capitano Giancarlo Carraro, comandante della Compagnia di Vittorio Veneto.
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