Il 52enne di Roncade ha fornito la propria versione
FOTI RIMANE DIETRO LE SBARRE
"Il mitra è mio ma con il blindato non c'entro nulla"
TREVISO – (gp) Ha risposto alle domande del giudice fornendo la propria versione dei fatti ma ciò non è bastato per tornare in libertà. Antonino Foti, il 46enne calabrese residente a Roncade finito in manette per detenzione di armi da guerra, rimane dunque rinchiuso a Santa Bona dopo che il gip Silvio Maras, convalidato l'arresto, ne ha disposto la misura di custodia cautelare in carcere. Il suo legale, l'avvocato Mauro Serpico, ha già annunciato che presenterà ricorso al tribunale del Riesame di Venezia per chiedere la scarcerazione del suo assistito. Foti infatti, sempre secondo la difesa, sarebbe completamente estraneo all'inchiesta in merito alla finta rapina al furgone portavalori della ditta “Costantini” inscenata il 20 luglio a Torri di Quartesolo che ha portato al fermo di tre persone (Alessandro Duse, 50enne di Marcon, Rienzi Fracasso, 62enne di Mogliano Veneto, e Mirco Stocco, 26enne di Campagna Lupia) e alla denuncia a piede libero per peculato per la guardia giurata Alessandro Santoro. Foti ha ammesso di aver incontrato Fracasso una sola volta, a Fusina, tramite due uomini ai quali il roncadese aveva chiesto un prestito per mandare avanti il bar che gestisce a Mestre. E in merito alla mitragliettta Skorpion trovata nell'abitazione di Roncade, Foti ha subito ammesso la proprietà dell'arma (scagionando l'uomo che lo ospita momentaneamente a Roncade) e raccontando agli agenti della Squadra Mobile, oltre che al giudice, di averla trovata all'interno di una siepe quando stava eseguendo dei lavori di restauro nella sua precedente attività l'anno scorso, sempre un bar ma a Quarto d'Altino. Una versione che dovrà essere verificata ma che sembra essere attendibile, visto che l'arma ha il numero di matricola e quindi facilmente rintracciabile. Intanto la difesa dell'altro trevigiano coinvolto nell'indagine della Procura di Vicenza, il 62enne moglianese Rienzi Fracasso, afferma che nella casa di Mogliano non sono stati trovati né i 12 kg di esplosivo e nemmeno l'oro e le monete rubate dal furgone blindato.
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