Minore deruba madre per pagare una dose ai pusher
BLITZ AL BAR DELLO SPACCIO
Treviso, in via Capodistria: tre marocchini arrestati
TREVISO - La centrale dello spaccio di hashish a Santa Bona, per i tanti studenti degli istituti superiori della zona e non solo, era in un bar gestito da cinesi in via Capodistria, il “bar sport”, ex bar “da Caio”. E' qui che tre marocchini attendevano i loro clienti per smerciare la droga: per tutti sono scattate le manette mentre il locale potrebbe essere chiuso su provvedimento della Questura. Studenti, ragazzini ma anche 30enni: questi i clienti della gang, molti dei quali saranno sentiti dalla polizia locale e dalla guardia di finanza che in tandem ha gestito l'indagine. Mercoledì dopo indagini durate per tutta l'estate il gip Maras ha firmato le ordinanze di custodia cautelare in carcere su richiesta del pm Miggiani. In cella Toufik Ziane, 30 anni, fermato in via Roma, Youssef Ettaoussi, 28enne arrestato al bar di via Capodistria e Abdelmajid Bendriss, 45 anni, prelevato dagli agenti nella sua abitazione di Ponzano. Per il gestore del bar, una ragazza cinese, c'è invece l'ipotesi del favoreggiamento. La droga veniva distribuita nei pressi del bar, tagliata dai panetti con un taglierino, forse in bagno e distribuita al cliente di turno. L'involucro con la sostanza veniva poi occultato in una buca, proprio a due passi dal locale. I tre, intimoriti da possibili controlli, monitoravano la zona prima delle cessioni: se vedevano posteggiati furgoni o auto sospette controllavano se non ci fossero agenti in borghese nei paraggi. Una precauzione che risulterà inutile. Uno dei giovani assuntori, un minore, avrebbe trafugato una collana della madre per rivenderla ad un "compro-oro" e poter pagare una dose di hashish, poi da dividere con altri due amici.
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