Delitto di Castagnole: l'obiettivo è ridurre la pena
FAHD, RICORSO IN CASSAZIONE
Per la difesa Boichou ha un vizio parziale di mente
TREVISO – (gp) Fahd Boichou ha agito in preda a un vizio parziale di mente. Questo il motivo alla base del ricorso in Cassazione depositato dall'avvocato Sabrina Dei Rossi, il legale del marocchino condannato all'ergastolo per aver ucciso nella casa di Castagnole di Paese l’ex compagna Elisabetta Leder, 36 anni e la figlioletta Arianna, di 22 mesi. Dopo la sentenza d'appello, che aveva confermato il carcere a vita inflitto in primo grado al 29enne oltre al risarcimento di un milione di euro alla famiglia Leder, la difesa del duplice omicida è convinta che la sentenza possa essere rivista in base alle condizioni psichiatriche dell'imputato al momento dell'omicidio. Nel processo di primo grado su Fahd era già stata effettuata una perizia e il risultato disse che era lucido al momento del duplice omicidio e capace di intendere e di volere. Ma l'esito a cui era giunto il professor Roncali, nelle 32 pagine del ricorso in appello, venne definito «contraddittorio e lacunoso». Secondo la difesa di Fahd, il figlicidio di per sé è indicativo di un disagio mentale e si configura come un atto contro natura. I giudici di primo grado avevano stabilito che fu invece un omicidio crudele perché Fahd Bouichou aveva infierito sull'ex compagna Elisabetta, quasi volesse renderla cosciente che per lei non c'era scampo. Alla base del ricorso in Cassazione ci sono anche due questioni di diritto legate alla nullità, secondo la difesa, del decreto di giudizio immediato e all'illegittimità costituzionale in merito all'interrogatorio effettuato dal gip tre giorno dopo l'arresto al quale non è più seguito un colloquio con il pm al termine delle indagini preliminari per prendere posizione sulle prove acquisite dagli investigatori.