Ucciso a Milano da un ex ufficiale padovano
FREDDATO IL REGISTA CURRERI
Aveva girato a Treviso "Settanta", tra le polemiche
MILANO - Freddato con due colpi di pistola all'interno di un teatro di posa a Milano. E' stato ucciso così l'attore e regista Mauro Curreri: l'uomo di spettacolo aveva acquisito una certa notorietà anche nella Marca, per avervi girato un film "Settanta", omaggio al "Signore e signori" di Piero Germi. La pellicola, nella quale aveva recitato una piccola parte anche il vicesindaco Giancarlo Gentilini, in verità, più che per le qualità artistiche, aveva fatto discutere soprattutto per le polemiche che ne erano seguite: attori, comparse, alberghi e ristoranti dove la troupe aveva soggiornato hanno lamentato mancati o solo parziali pagamenti. E proprio una vicenda simile sarebbe all'origine dell'omicidio: a uccidere Curreri, infatti, sarebbe stato il 53enne Mauro Pastorello, ex capitano dell'esercito in congedo, oggi agente di commercio, residente a Padova. L'uomo, fermato dalla polizia, secondo una prima ricostruzione, è entrato, vestito in divisa, nel teatro in via Watt, in zona Navigli, dove il regista avrebbe dovuto incontrare alcuni attori per il suo nuovo progetto su Francesco Baracca. Qui sarebbe scoppiato un litigio tra i due a causa di un compenso rivendicato dall'ex ufficiale, che aveva collaborato al primo film di Curreri, "Gli eroi di Produte": ad un certo punto il militare ha estratto un vecchia pistola del secondo dopoguerra ed ha fatto fuoco. Curreri era nato nel 1972 a Torino: dopo gli inizi come fotomodello, si era evoluto in attore e doppiatore, per poi dedicarsi alla regia. Il regista fu protagonista di una vibrante polemica con l'inviato di Striscia la Notizia, Moreno Morello.
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