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Era fuggito da Treviso già lunedì: incastrato da alcuni connazionali
NOTTE IN DISCO, POI LO STUPRO
Il maniaco era ubriaco e sotto effetto di droghe
TREVISO - (nc) Prima dello stupro il “mostro” di via Dandolo aveva trascorso tutta la nottata tra domenica e lunedì con altri sudamericani in alcune discoteche, locali e circoli privati di Treviso e non solo: aveva bevuto molto, probabilmente aveva anche assunto droga. Quando viene riaccompagnato nei pressi dell'abitazione in cui convive con la madre decide di sfogare i suoi istinti sessuali, alterato dall'alcool. Sono le 6.40 di lunedì quando le telecamere lo immortalano una prima volta mentre incrocia una ragazza. Vagava come un “animale” in cerca della sua “preda”: alle 7.15 circa nel suo mirino finisce una 21enne che il caso porta a passeggiare in quel tratto che congiunge via Dandolo al sottopassaggio. Il 26enne colombiano ferma la ragazza, la attira con una scusa in un anfratto e la violenta minacciandola con un coltello. Qualcuno sente i lamenti della ragazza, un'altra giovane di passaggio da' l'allarme e lui fugge, lasciando mutande e scarpe sul posto. Alle 7.22 l'allarme viene dato al Suem di Treviso. Il “mostro” intanto è già lontano: probabilmente è andato a casa di alcuni amici, a San Zeno, per prendere altri abiti, alcune cose e poi scappare. Prima va a Montebelluna dalla madre, poi alla diffusione della notizia scappa anche da li. Forse in treno o accompagnato da un connazionale raggiunge Torino, da qui la Francia e la Spagna. Già a poche ore dalla violenza la polizia era riuscita ad identificare in lui il colpevole: tre mesi fa aveva denunciato alla polfer lo smarrimento della sua carta di identità. Un agente ha riconosciuto in particolare le scarpe, abbandonate dopo lo stupro: costose sneakers del valore di 300 euro. Proprio l'acume di un poliziotto avrebbe subito dato una svolta importate all'inchiesta. Di tracce il sudamericano ne aveva lasciate moltissime sul suo cammino, prove che ieri mattina hanno portato la Procura ad emanare un'ordine di cattura. Importanti per le indagini le preziose indicazioni di altri cittadini sudamericani che avevano riconosciuto in lui il possibile autore della violenza carnale.
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