Omicidio Eliseo David: in aula il racconto choc di Sally, figlia della vittima
"L'HANNO FATTO PER SOLDI. NON SI UCCIDE COSÌ NEMMENO UN ANIMALE"
Alla sbarra impassibile il 48enne di Visnà di Vazzola Gennaro Geremia
TREVISO – (gp) E' iniziato davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Treviso il processo a carico di Gennaro Geremia, il 48enne di Visnà di Vazzola imputato di omicidio volontario premeditato per la morte di Eliseo David, il pensionato di 72 anni narcotizzato e soffocato nella sua casa di via delle Acacie a Campolongo di Conegliano la notte tra il 15 e il 16 settembre 2010. In attesa della sentenza nei confronti della moglie della vittima, la 61enne Laura De Nardo ribattezzata la “mantide”, e del reoconfesso autore dell'omicidio Ivan Marin, 37enne di Vazzola, colui che è considerato dagli inquirenti (così come sostenuto da Marin) il secondo autore materiale del delitto si è seduto sul banco degli imputati accanto ai suoi legali, gli avvocati Fabio Crea e Giuseppe Gulli. Impassibile ha ascoltato la testimonianza choc della figlia della vittima e di Laura De Nardo, la 41enne Sally Tonon. Parole forti quelle pronunciate dalla donna, forse la vera vittima di questa tragedia. Indicando proprio Gennaro Geremia Sally ha dichiarato ai giudici, in lacrime, che “quel signore che ha ucciso papà non deve più far del male a nessuno. Mia mamma è sempre stata generosa con tutti – ha continuato – e c'hanno ripagato così. L'hanno fatto per i soldi. Litigavo spesso con mio padre ma gli volevo bene. Mi manca tanto e non auguro a nessuno quello che è successo alla nostra famiglia. Non si uccide così nemmeno un animale”. Ricostruendo le fasi terribili di quella sera di settembre, Sally ha pure espresso il desiderio di tornare con la madre: “E' da più di un anno che mia mamma si trova in carcere – ha dichiarato – voglio che ritorni a casa, aiutatemi!”.
Galleria fotografica