Muraro: "Sulle provinciali non le richiederemo"
CATENE DA NEVE E GOMME: È SEMPRE PIÙ CAOS
Differenze da strada a strada: l'obbligo dipende dall'ente gestore
TREVISO – E' sempre più caos catene e gomme termiche. L'obbligo di avere a bordo attrezzatura per viaggiare anche in caso di neve sta creando non pochi grattacapi agli automobilisti. Tanto più che l'imposizione dipende dal concessionario, ovvero dall'ente gestore di ogni determinato tratto di strada. Da qui possibili differenze: Autostrade per l'Italia e le altre società autostradali, ad esempio, le richiedono sulla loro rete, lo stesso ha fatto l'Anas, Veneto Strade, invece, ha adottato il provvedimento solo per alcune tratte nel bellunese. La Provincia di Treviso, assicura il presidente Leonardo Muraro, non intende imporre l'obbligo sulle strade di propria competenza. Anzi, il leader dell'amministrazione provinciale, fatto salvo l'ovvio richiamo alla sicurezza e alla prudenza, è pronto ad attivarsi nei confronti di colleghi ed altri enti per cercare di uniformare le disposizioni.
"E’ stupefacente - attacca invece Simonetta Rubinato, deputato del Pd - che il presidente della Provincia di Treviso Muraro e il consigliere regionale leghista Baggio, alla pari dell’assessore regionale Chisso, si siano già dimenticati che la norma che impone l’obbligo agli automobilisti veneti di avere a bordo catene o gomme da neve è stato proposta dal loro governo Berlusconi-Bossi. Anziché lamentarsi oggi del caos che regna sovrano potevano approfittare del lungo tempo che è intercorso dall’approvazione della legge, avvenuta nel luglio 2010, per promuovere un tavolo di coordinamento ed evitare l’ennesimo salasso e un altro disagio ai cittadini veneti”. Secondo la Rubinato sarebbe opportuno che i responsabili di Regione e Provincia promuovano una sospensione dell’obbligo a carico dei cittadini sulla rete stradale veneta almeno fino a quando non sia stata fatta chiarezza anche in merito alla collocazione di un’adeguata segnaletica di avviso per gli automobilisti, come per esempio avvenuto in Friuli Venezia Giulia.
Ai nostri microfoni, le parole del presidente della Provincia, Leonardo Muraro.