L'aeroporto di Treviso riapriva dopo sei mesi di lavori
IL DECOLLO DEL "NUOVO" CANOVA FINISCE NELLA NEBBIA
Scarsa visibilità : i primi quattro voli dirottati a Venezia
TREVISO - Riapre con prudenza il Canova, a causa della nebbia. Per il maltempo, i primi quattro voli della giornata, previsti in arrivo all'aeroporto trevigiano, sono stati dirottati a Venezia. Lo scalo trevigiano era rimasto chiuso dall'estate scorsa proprio per i lavori di installazione di nuovi sistemi per decolli e atterraggi anche in condizioni di cattiva visibilità: la nebbia ha giocato un brutto scherzo all'"inaugurazione". Nonostante i nuovi impianti, i banchi di nuvole e di foschia in alta quota erano troppo fitti: tanto da impedire l'arrivo dei primi quattro voli in programma nella mattinata. Gli aerei hanno così dovuto proseguire fino al Marco Polo di Venezia. Solo a partire dalle 11 la situazione è tornata alla normalità e il Ryanair proveniente da Trapani ha finalmente "battezzato" la pista del Canova. Qualche problema potrebbe verificarsi nuovamente in serata, quando la nebbia potrebbe tornare a salire. L'aeroporto era fermo da sei mesi per consentire l'ammodernamento di una serie di infrastrutture, in particolare della pista: questa necessitava di interventi di riqualifica complessiva, della modifica di un raccordo sul piazzale e di potenziamento degli impianti di volo. L'operazione, nel complesso è costata circa 16 milioni di euro. Sono stati movimentati, trattati e stesi oltre 160mila metri cubi di terre, ghiaie e altri materiali di fondazione. Inoltre è stata risistemata l’intera rete idraulica dello scalo, con scavi e nuove canalizzazioni per una lunghezza complessiva di oltre 14 chilometri. Per le luci pista, sono stati stesi oltre 200 chilometri di cavi elettrici per connettere più di 700 fuochi a Led: il Canova è il primo aeroporto in Italia ad applicare questa tecnologia con alta affidabilità e contenimento dei consumi. Lo scalo può ora contare su un nuovo sistema di Ausili Visivi Luminosi, nuovi apparati meteo ed opere idrauliche per il trattamento e lo smaltimento delle acque meteoriche, migliorandone così l’impatto ambientale complessivo. Il ripristino dell’operatività del Canova comporta il rientro nella sede originaria di lavoro di tutti i dipendenti precedentemente distaccati presso l’aeroporto di Venezia. Il passaggio dall’attuale Prima Categoria (600 metri di visibilità orizzontale) alla Seconda Categoria (300 metri di visibilità orizzontale) avverrà a conclusione della già avviata procedura di certificazione da parte delle autorità competenti. “La riapertura dell’aeroporto di Treviso – dichiara Enrico Marchi, presidente di Save – rappresenta una nuova conferma della capacità del Gruppo di realizzare grandi infrastrutture nel rispetto dei tempi e dei costi previsti. Lo abbiamo dimostrato in molte occasioni: la nuova aerostazione di Venezia, quella di Treviso, il passaggio dei passeggeri senza inconvenienti da Treviso a Venezia e ora viceversa, oltre a tutti gli altri interventi di miglioramento fatti in questi anni. Oggi riaffermiamo queste nostre capacità, riconsegnando alla comunità un aeroporto che costituisce un valore in termini occupazionali e per i flussi economici e turistici dell’area”.