Nei guai il trevigiano ex di Parma, Vicenza, Inter e Roma
CALCIO SCOMMESSE: IN MANETTE LUIGI SARTOR
La Procura di Cremona fa arrestare 17 persone, tra cui Cristiano Doni
CREMONA – (gp) Tra le 17 persone finite in manette nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Cremona sul calcio scommesse, c'è anche il 36enne calciatore trevigiano Luigi Sartor, cresciuto nelle giovanili del Padova e, dopo essere approdato alla primavera della Juventus nel 1992, ha vestito la maglia di Parma, Vicenza, Inter e Roma chiudendo la carriera alla Ternana. Con lui, per la stessa ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, sono finiti in carcere anche l'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni, che sarebbe coinvolto nella combine di almeno tre incontri di serie B dei campionati 2009-2010 e 2010-2011, Alessandro Zamperini (con un passato in Premier League e nella squadra lettone del Ventspils), e due giocatori ancora in attività: Carlo Gervasoni del Piacenza (attualmente sospeso) e Filippo Carobbio dello Spezia. I giocatori e gli ex, sostiene la procura di Cremona, sarebbero i referenti nel nostro paese di un'organizzazione dedita ad alterare i risultati delle partite. In quelle truccate erano state scommesse infatti grandi somme di denaro. l vertice dell'organizzazione sarebbe a Singapore e le basi operative nell'Europa dell'Est. Secondo la procura di Cremona, al vertice c'era un certo Eng Tan Seet, detto "Dan", che attraverso una rete di collaboratori lavorava per alterare incontri nei campionati italiani e in altri paesi. Le puntate relative alle scommesse sulle partite combinate, hanno inoltre accertato gli investigatori, venivano effettuate soprattutto su siti internet asiatici, ritenuti più sicuri per evitare eventuali controlli. L'operazione è la continuazione dell'inchiesta della procura di Cremona "Last bet", che a giugno scorso aveva portato in carcere 16 persone, tra cui l'ex giocatore della Nazionale, Beppe Signori e altri calciatori come Paoloni, Sommese e Micolucci. Luigi sartor sarebbe stato individuato come quel "Gigi" che molto spesso veniva citato nelle telefonate degli indagati intercettate dagli inquirenti.