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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Giudicate insussistenti le prove a carico del 50enne Luciano Da Re

NON SPIAVA I COLLEGHI: ISPETTORE ASSOLTO CON FORMULA PIENA

Rischiava 5 anni per accesso abusivo a un sistema informatico


TREVISO - (gp) Luciano Da Re è innocente. Il 50enne ex dipendente della direzione provinciale del lavoro scoperto, secondo l'accusa, a spiare e ad ascoltare le conversazioni private dei colleghi per capire cosa pensassero di lui, è stato assolto con formula piena dall'accusa di accesso abusivo a un sistema informatico per non aver commesso il fatto. Lo ha stabilito il giudice Angelo Mascolo il quale, dopo aver ascoltato la testimonianza di un tecnico informatico che ha di fatto scagionato l'imputato, ha giudicato infondate le accuse della Procura. Secondo l'accusa il meccanismo escogitato dall'imputato era semplice ma molto efficace: avendo a disposizione per motivi di lavoro la centralina telefonica dell'ufficio, il dipendente avrebbe manomesso gli apparecchi facendo in modo di poterli utilizzare come microfoni nel momento in cui voleva ascoltare le conversazioni dei colleghi. Per gli inquirenti avrebbe collegato il suo terminale a quello della sala riunioni, a cui aveva tolto la suoneria e impostato per entrare in vivavoce dopo il primo squillo. Una volta digitato il numero e lasciato squillare una volta, dalla cornetta del suo ufficio poteva tranquillamente sentire ciò che i suoi colleghi stavano dicendo nell'altra stanza. Un gesto che poteva costargli, essendo un ufficiale di pubblico servizio, una pena fino a 5 anni di reclusione. Ma il suo legale, l'avvocato Daniele Bellot, ha dimostrato che il telefono in sala riunioni poteva essere impostato in modalità vivavoce da chiunque digitando una semplice sequenza numerica. In più, oltre a non aver provato né l'interesse né tanto meno la necessità di spiare i colleghi, ai colloqui nella sala riunioni partecipava anche l'imputato.