Rigettata la richiesta di patteggiamento a quattro anni e dieci mesi
TENTATO OMICIDIO: PENA TROPPO LIEVE PER FRANCO BORNIOTTO
L'uomo verrĂ processato con giudizio immediato il 6 marzo prossimo
VITTORIO VENETO – (gp) Lo scorso 18 gennaio Franco Borniotto, dopo cinque mesi di carcere, era tornato in libertà. La richiesta del suo legale, l'avvocato Fabio Crea, era stata infatti accolta dal gip Umberto Donà che aveva disposto il solo obbligo di dimora nei confronti dell'operaio 53enne di Vittorio Veneto che il il 26 agosto scorso tentò di uccidere la moglie convinto che lo tradisse. Lo stesso gup Umberto Donà ha però deciso che la richiesta di patteggiamento della pena a quattro anni e dieci mesi di reclusione era troppo lieve rispetto alla gravità dei fatti contestati. Per cui per Borniotto è stato disposto il giudizio immediato di fronte al collegio dei giudici del tribunale di Treviso che si terrà il prossimo 6 marzo. Nel fascicolo del gup era presente, oltre alla richiesta di patteggiamento, anche la consulenza medico legale eseguita dall'anatomopatologo Massimo Montisci, docente all'Università di Padova, secondo cui analizzando la dinamica dei fatti e le ferite riportate dall'impiegata 46enne Cristina Tabarini, moglie di Borniotto, i colpi inferti con il coltello da cucina utilizzato per colpirla non avrebbero potuto causare la morte della donna. Il 26 agosto scorso insomma, stando a quanto sostiene la difesa, nell'abitazione di un'amica della vittima in via Molino a Vittorio Veneto, per come sono andate le cose Cristina Tabarini non avrebbe mai corso il pericolo di morire in seguito alla furiosa lite avuta con il marito per motivi di gelosia. Ed è proprio su questo aspetto che il legale di Borniotto punterà per contenere la pena in sede di dibattimento.