Oltre 60 mila euro da versare ai congiunti di Giuseppe Muraro, morto nel 1969
SCAMBIO DI TOMBE IN CIMITERO, IL COMUNE RISARCIRA' LA FAMIGLIA
I familiari pregavano di fronte alla tomba di uno sconosciuto
CASTELFRANCO VENETO – (gp) Dopo la riesumazione era stata scambiata la salma, e la famiglia Muraro ha pregato senza saperlo per anni davanti a una tomba in cui c'era un altro defunto. Ora il Comune di Castelfranco Veneto è stato condannato a risarcire oltre 60 mila euro ai familiari del defunto. La vicenda, che ricalca quella vissuta alla cantante Rita Pavone che vide scomparire la salma del padre Giovanni dal cimitero di Torino, è iniziata nel 2005 quando il comune trevigiano, non accorgendosi che la vedova di Giuseppe Muraro, morto nel 1969, aveva rinnovato anticipatamente la concessione per oltre 20 anni, levò il cadavere dal loculo mettendolo in una fossa comune ricoprendolo di calce, come scrive il tribunale, al fine di favorire il processo di mineralizzazione. Quando però il Comune castellano si accorse dello sbaglio, fece riesumare dagli addetti cimiteriali “la salma e la ricollocò nel loculo, ma non adducendo alcun elemento oggettivo o criterio certo di identificazione, stante peraltro l'assenza sulla base di qualsivoglia elemento di identificativo”. Dentro la bara c'era infatti il cadavere di una persona che indossava boxer e t-shirt e altri indumenti incompatibili con il defunto e pertanto la famiglia fece fare degli accertamenti, tra cui il Dna, che non portarono ad alcun risultato certo, stabilendo però che i vestiti appartenevano ad altra persona. Era iniziata così una causa civile che si è conclusa con la condanna del Comune.