Accolte la richieste della difesa del 53enne di Vittorio Veneto Franco Borniotto
TENTO' DI UCCIDERE LA MOGLIE: PATTEGGIA 4 ANNI E 10 MESI
Spinto dalla gelosia, accoltellò la 46enne Cristina Tabarini
VITTORIO VENETO – (gp) Quattro anni e dieci mesi di reclusione. Questa la pena patteggiata da Franco Borniotto, l'operaio 53enne di Vittorio Veneto finito davanti al giudice con l'accusa di tentato omicidio per aver accoltellato per gelosia la moglie, la 46enne Cristina Tabarini. Dopo che in udienza preliminare il gup Umberto Donà aveva rigettato la richiesta di patteggiamento alla stessa pena perchè giudicata troppo lieve e rinviato a giudizio l'uomo, il collegio dei giudici del tribunale di Treviso, con parere favorevole del pubblico ministero Francesca Torri, ha concesso a Borniotto di patteggiare la stessa pena. “Un ottimo risultato – ha commentato il legale dell'uomo, l'avvocato Fabio Crea – Siamo molto soddisfatti perchè abbiamo raggiunto l'accordo sull'entità della pena”. Dal 18 gennaio scorso Franco Borniotto, dopo cinque mesi passati in cella, era stata rimesso in libertà dovendo sottostare soltanto all'obbligo di dimora nel comune di Vittorio Veneto. A spingere i giudici verso l'accoglimento delle richieste di pattegiamento della difesa,un ruolo non secondario l'ha giocato la consulenza medico legale eseguita dall'anatomopatologo Massimo Montisci, docente all'Università di Padova, secondo cui analizzando la dinamica dei fatti e le ferite riportate dalla moglie di Borniotto i colpi inferti con il coltello da cucina utilizzato per colpirla non avrebbero potuto causarne la morte. Il 26 agosto scorso insomma, stando a quanto stabilito la perizia, nell'abitazione di un'amica della vittima in via Molino a Vittorio Veneto, per come sono andate le cose Cristina Tabarini non avrebbe mai corso il pericolo di morire in seguito alla furiosa lite avuta con il marito per motivi di gelosia.