Accuse ridimensionate per il 38enne imprenditore castellanno: in aula per lesioni
FULMINE A PROCESSO IL 2 MAGGIO: CADUTO IL TENTATO OMICIDIO
L'uomo, come riferito dai legali, non chiederà nessuno sconto di pena
CASTELFRANCO VENETO – (gp) Dopo essere tornato un uomo libero con il divieto di dimora nel comune di Treviso, Roberto Fulmine verrà processato il prossimo 2 maggio con rito immediato, chiesto e ottenuto dal sostituto procuratore Francesca Torri. L'imprenditore edile 38enne di Castelfranco Veneto, dopo aver versato 25 mila euro all'ex compagna e Miss Padania Benedetta Mironici a titolo di risarcimento danni, si presenterà di fronte al giudice monocratico per rispoendere di un'accusa più lieve rispetto a quella che lo aveva portato in carcere: la Procura infatti ha derubricato il reato da tentato omicidio a lesioni personali gravi. I legali dell'uomo, gli avvocati Carlo Broli e Michele Alfano, hanno fatto leva sui risultati di una perizia effettuata sulle ferite riportate dalla vittima che affermano come le lesioni non erano potenzialmente mortali e il pericolo di vita non è mai stato corso dall'ex Miss Padania. Circostanza tutt'altro che irrilevante visto che i legali di Fulmine hanno già annunciato che non si opporranno al decreto di giudizio immediato e non ricorreranno a nessun rito alternativo. In fase di indagini preliminari gli inquirenti contestavano all'uomo non solo di aver picchiato la compagna, ma di aver inoltre minacciato la madre di lei perchè rimanesse in silenzio e non raccontasse tutto alle forze dell'ordine. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia Fulmine aveva ammesso le proprie colpe ridimensionando però i fatti contestati e qualificandoli in due singoli episodi. Per oltre un'ora aveva parlato con il magistrato affermando di aver alzato le mani contro la giovane ma inserendo i fatti in un contesto di litigio degenerato e non di botte e maltrattamenti continui e gratuiti. Il primo sarebbe avvenuto in Kenya, a Capodanno, il secondo al rientro in Italia, quando è scattata la denuncia da parte della ragazza. L'uomo, finito in carcere a Malindi dopo le violenze di fine anno, uscì di galera su cauzione il 2 gennaio. Rientrato con la ragazza in Italia venne raggiunto da un ordine di carcerazione per tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia e lesioni.