Il 57enne di Piazzola sul Brenta ha intenzione di saldare i conti con la vittima
EREDITIERA RIDOTTA SUL LASTRICO: MONTECCHIO INTENDE RISARCIRLA
L'uomo è accusato di truffa continuata e di millantato credito
CORDIGNANO – (gp) Gianfranco Montecchio ha chiesto di poter risarcire la vittima della sua truffa in modo da contenere la pena che gli verrà inflitta. Il gup Silvio Maras ha deciso che, a fronte della volontà dell'imputato difeso dall'avvocato Fabio Crea di saldare i conti con la vittima, quelli con la giustizia li dovrà saldare il prossimo 25 settembre. Il 57enne di Piazzola sul Brenta è accusato di truffa continuata, millantato credito e indebito utilizzo di carte di credito per aver ridotto sul lastrico una 74enne di Cordignano svuotandole il conto in banca. L'uomo, secondo l'accusa, sarebbe soltanto l'ultimo di una serie di truffatori (almeno tre) che avrebbe preso di mira la donna, un tempo ricca proprietaria immobiliare e che si è vista sfilare via la bellezza di 10 appartamenti. Montecchio dal 2010 era stato un inquilino di un appartamento di proprietà della donna. Prima ne avrebbe conquistato la fiducia e poi si sarebbe offerto di risolvere alcuni problemi legali legati a un contenzioso tra la padrona di casa e i nuovi proprietari di una decina di appartamenti di sua proprietà. La vendita degli immobili sarebbe stata frutto di un raggiro ai suoi danni da parte di altri truffatori che erano riusciti a ottenere le deleghe dall'anziana. Il denaro frutto delle cessioni, vari milioni di euro, erano finiti però in tasca di altri “avvoltoi”. Montecchio si sarebbe appunto offerto di risolvere questo contenzioso e così aveva stretto un accordo con la donna con cui era esentato dal pagarle l'affitto. Un metodo con cui l'uomo sarebbe riuscito a derubarla di circa 20mila euro, in parte con prelievi dal bancomat che la 74enne gli aveva consegnato, in parte con un finanziamento di 13mila euro effettuato via internet. Preso il “bottino” l'uomo era poi scomparso: stando alle indagini si era nascosto a Spert d'Alpago, nel Cansiglio ed è lì che i carabinieri su ordine del gip Umberto Donà gli avevano stretto le manette ai polsi. L'uomo era stato trovato in casa con alcuni documenti e bancomat appartenenti a un'altra anziana trevigiana, che per gli inquirenti sarebbe divenuta a breve una nuova vittima da colpire.