Dopo la "Jesse", chiuse le indagini a carico della "Zaccariotto Cucine" di Gaiarine
EVASIONE FISCALE: ANCHE MARIO ZACCARIOTTO VERSO IL PROCESSO
La Procura contesta all'imprenditore un'evasione di 23 milioni di euro
TREVISO – (gp) Dopo l'avviso di chiusura indagini inviato dal pm Giovanni Valmassoi ad Alessandro Jesse, indagato per un'evasione fiscale da 100 milioni di euro che riguarda l'azienda di cui è titolare, la “Jesse” di Francenigo, il cosiddetto 415 bis è stato spedito dal magistrato Giovanni Francesco Cicero anche a Mario Zaccariotto, titolare della “Zaccariotto Cucine” di Gaiarine. Conclusi gli accertamenti della guardia di finanza, la procura trevigiana contesta all'imprenditore di non aver dichiarato un imponibile, dal 2005 al 2010, stimato in 19 milioni di euro, al quale si andrebbe ad aggiungere un'evasione dell'Iva per un totale di altri 4 milioni di euro. Un buco all'erario insomma quantificato dagli inquirenti in poco meno di 23 milioni di euro per i quali Mario Zaccariottosi avvia verso il processo. Un'indagine nata da una soffiata, pare, di un ex dipendente (al momento non si sa di quale delle due ditte) che ha portato le fiamme gialle a setacciare i conti delle due società operanti nel settore dei mobili. Al termine delle operazioni, secondo la Guardia di Finanza, si era giunti ad accertare un'evasione di oltre 100 milioni di euro di guadagni non dichiarati e Iva per 32 milioni di euro, impiegando irregolarmente 434 lavoratori, di cui 13 in nero. Dopo la ricostruzione del reddito reale delle due imprese, era scattata la denuncia dei due rappresentanti legali per dichiarazione fraudolenta. Ai due manager era arrivato anche il sequestro di beni per oltre 13 milioni di euro, corrispondenti alle quote societarie possedute e a svariati immobili in Veneto, sui cui lo Stato potrà rifarsi delle imposte evase.