L'incontro nel parcheggio di un hotel
BOSSI: "ZAIA SEGRETARIO FEDERALE? PERCHÈ NO"
Quasi 300 militanti al comizio del Senatùr a Conegliano
CONEGLIANO - Si sono ritrovati in meno di 300 per ascoltare le parole di Umberto Bossi a Conegliano. Niente sala della locale sezione del Carroccio, come annunciato, né una piazza: alla fine il Senatùr ha tenuto il suo comizio nel parcheggio dell'hotel Eurorest, lungo la Pontebbana. Nessuna contestazione, solo applausi per il fondatore della Lega dai fedelissimi accorsi ad ascoltarlo. Al suo fianco, presenti il segretario regionale Gian Paolo Gobbo, il senatore Guido Dussin, uno degli organizzatori dell'incontro, il capogruppo alla Camera Gian Paolo Dozzo, il governatore del Veneto Luca Zaia, il capogruppo in Regione Federico Caner. Bossi benedice Zaia: “Potrebbe essere il prossimo segretario federale? Perchè no. Il Veneto non ne ha mai avuto uno”, ribadisce, nonostante il diretto interessato continui a chiamarsi fuori. Il fondatore della Lega sottolinea: “In questo momento di difficoltà, fa piacere trovarsi tra amici”. Il Senatùr parla dello scandalo sui rimborsi elettorali: "Non posso ritirarmi, altrimenti accuserebbero altri di quanto accaduto". Non cita esplicitamente il tesoriere Belsito, ma è chiaro il riferimentoi quando dice “Hanno infilltrato nella Lega un uomo legato alla mafia calabrese”, rilanciando la teoria del complotto. E assicura che il movimento sopravviverà: “Non siamo il Partito socialista, che aveva rubato e preso le tangenti”.