Il 51enne di Mareno di Piave trovato con una Walter P38 e una Guernica cal.765
DETENZIONE ILLEGALE DI ARMI: UN ANNO DI CARCERE A LUCIANO BOF
Nascondeva le pistole nel doppio fondo di un mobile per il vino
MARENO DI PIAVE – (gp) Un anno di reclusione con sospensione condizionale della pena e una multa da 2500 euro. Questa la condanna inflitta a Luciano Bof, 51enne residente a Mareno di Piave, finito alla sbarra per rispondere di detenzione illegale di armi da guerra. L'uomo, difeso dall'avvocato Carlo Broli, era stato arrestato il 4 gennaio 2005 e poi rimesso subito in libertà in seguito al sequestro di due pistole nascoste nella sua abitazione. A mettere la polizia nelle condizioni di rinvenire le armi era stata “un'informazione confidenziale”, come si legge nel verbale d'arresto. Gli uomini del Commissariato di Conegliano avevano agito in pratica a colpo sicuro: quel giorno si erano infatti presentati suonando al campanello dell'imputato con un mandato di perquisizione domiciliare autorizzato dall'autorità giudiziaria. Dopo una breve occhiata ai locali dell'abitazione, gli agenti si erano concentrati nel passare al setaccio il seminterrato adibito a taverna. All'interno di un ripiano in legno a tre scalini utilizzato dall'uomo per conservare alcune bottiglie di vino, era stato notato uno strano meccanismo. In un doppio fondo accessibile soltanto ruotando il secondo scalino, i poliziotti trovarono una “Walter P38” calibro 9, con impressa la sigla “AC42”, munita di serbatoio ma priva di cartucce. Un'arma in buono stato di conservazione e funzionante, ma soprattutto che rientrava nella tabella delle pistole classificate come armi da guerra. Nello stesso vano c'era poi una cartuccia calibro 9, utilizzabile proprio con la “P38”, oltre a una “Guernica” calibro 765, pistola classificata come arma comune da sparo ma detenuta illegalmente, una scacciacani “BBM” calibro 22 priva di matricola e munita di un caricatore a salve con 6 colpi, e un totale di 407 cartucce di vario calibro e marca. Gli agenti poi, per verificare il funzionamento della “Walter P38”, hanno effettuato la prova di efficienza il cui risultato determinò che quell'arma aveva regolarmente incamerato, esploso ed espulso la cartuccia calibro 9 e dunque doveva ritenersi a tutti gli effetti un'arma da guerra. Immediato, oltre al sequestro delle pistole, scattò l'arresto.