L'autista del corriera che investì l'81enne non sarebbe esente da responsabilitĂ
BRUNO RASERA: LA PROCURA NON ESCLUDE IL CONCORSO DI COLPA
Disposti nuovi accertamenti sul sinistro mortale di via Roma
TREVISO – (gp) La dinamica è chiara, le eventuali responsabilità ancora no. La Procura, dopo più di tre settimane dall'incidente, ha disposto nuovi accertamenti ipotizzando un concorso di colpa per la morte di Bruno Rasera, l'81enne travolto da una corriera della società “La Marca” il 17 aprile scorso lungo via Roma, nel viale che si affaccia sulla stazione ferroviaria di Treviso. Posta sotto sequestro la bicicletta di Rasera, gli inquirenti vogliono capire se si sia trattato di un'imprudenza di Rasera o se una distrazione del conducente, indagato per omicidio colposo, possa aver contribuito a provocare il sinistro mortale. Al momento sono due i testimoni dell'incidente, le cui versioni coincidono, ma rimane ancora da capire quale sia stato il punto esatto dell'impatto e soprattutto la velocità alla quale viaggiava la corriera, particolare tutt'altro che irrilevante per definire eventuali responsabilità. Di certo c'è che l'ex esponente della Cisl trevigiana attraversava sulle strisce in sella alla sua bici da sinistra verso destra e il trauma cranico mortale non è stato provocato dall'urto con il mezzo pubblico ma dal contatto violento con l'asfalto. Bruno Rasera era molto conosciuto in città: fratello di Gianni (presidente di dell'associazione “I care”), presidente di Anteas Cisl e impegnato da sempre nel mondo del volontariato. Nato a Treviso nel 1931, figlio di un operaio “cavatore” e fratello del compianto Dino (segretario della Fim Cisl di Treviso e poi segretario generale della Cisl di Venezia), impegnato nell’Azione cattolica e nelle Acli, Bruno Rasera, dopo aver lavorato per diversi anni come carpentiere, ha conseguito il diploma di geometra (1957) ed esercitato la libera professione. Nel 1962 ha vinto un concorso ed è stato assunto dalla Provincia di Treviso. Nello stesso anno è entrato nella segreteria della Cisl di Treviso e vi è rimasto fino al 1964, anno in cui la Cisl è guidata da Lino Bracchi in qualità dirigente dell’Unione. Rasera ha continuato ad impegnarsi nella federazione degli enti locali e dal 1972 al 1977 è stato nuovamente componente di segreteria della Cisl Provinciale. Laureatosi in economia aziendale nel 1984, ha continuato a svolgere diversi incarichi per conto della Cisl (tra cui quelli di consigliere di amministrazione dello Iacp e di presidente dell’Inps provinciale). Dal 1984 al 2006 è stato giudice presso la commissione tributaria di Treviso. Ultimamente era attivo tra i Pensionati e soprattutto nel volontariato.