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Treviso, non una rapina ma una "spedizione punitiva"
AGGRESSIONE DI VICOLO XV LUGLIO LA MOGLIE: "VOLEVANO UCCIDERLO"
Parla Luigina Cremonese, il marito, Michele Renosto è tornato a casa
TREVISO - “Volevano ucciderlo e forse è stato drogato prima di essere aggredito”. A parlare è Luigina Cremonese, la moglie di Michele Renosto, l'anziano aggredito la sera del 30 maggio nei pressi della sua abitazione di via XV luglio. La moglie del 72enne, ex impiegato della Telecom ora in pensione, getta un'ombra inquietante sull'episodio. L'uomo era stato aggredito e malmenato da tre malviventi a due passi dal vicino sottopasso della Noalese. Se per gli investigatori della squadra mobile quello che è successo sarebbe collegabile ad una semplice rapina di un gruppetto di sbandati, la moglie di Michele Renosto è di tutt'altro avviso. Per questioni riguardanti una proprietà della famiglia, fuori regione, Luigina Cremonese ed il marito sarebbero già stati pesantemente minacciati. Intanto Michele Renosto, tornato a casa dopo il ricovero al Ca' Foncello, sta bene ed è tornato alla vita di tutti i giorni. Queste le sue impressioni riguardanti questo episodio.