L'azienda di cappe e banconi in acciaio aveva annunciato 94 esuberi
SSP DI PEDEROBBA CHIUSURA SCONGIURATA
Salvi 70 dipendenti, 35 però dovranno trasferirsi in Friuli
PEDEROBBA - Salvataggio per 70 dipendenti della Ssp di Pederobba. L'azienda del gruppo Sassoli, specializzata nella fabbricazione di cappe aspiranti e banchi in acciaio, aveva annunciato la chiusura, con il conseguente taglio dei 94 posti di lavoro. Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi, compresa il clamoroso blocco della Feltrina, i sindacati hanno raggiunto un accordo con la proprietà: nello stabilimento trevigiano verranno mantenuti 35 addetti, quelli impiegati nelle cappe e nelle produzioni speciali. Le lavorazioni ordinarie verranno, invece, trasferite a Villotta, nel pordenonese, in un'altra fabbrica del gruppo: ai dipendenti trevigiani, fino ad un massimo di 35 unità verrà comunque offerto un contratto nel nuovo stabilimento. Di fatto, gli esuberi si riducono a 24 persone. Durante le ferie verrà attuato il trasloco degli impianti, poi da settembre l'azienda consentirà agli interessati un periodo per provare la nuova sistemazione, con indennità di trasferta e mensa. Al termine, chi accetterrà verrà assunto, mantenendo stipendio e anzianità, ma con i costi di trasferta a proprio carico: i due stabilimenti distano circa 70 chilometri. Per gli incentivi l'industria ha stanziato 500mila euro: tremila andranno a chi accetta lo spostamento in Friuli, il resto verrà diviso tra quanti andranno in cassa integrazione straordinaria per chiusura parziale (richiesti 24 mesi) e poi in mobilità. "Abbiamo ottenuto l'assenso al piano dall'assemblea dei lavoratori - spiega Paolo Agnolazza della Fim Cisl -. La settimana prossima, nella sede di Unindustria, firmeremo un accordo di percorso, che poi formalizzeremo a metà luglio, terminata la cig ordinaria attualmente in atto. Abbiamo chiesto anche a Comune, Provincia e Regione di agevolare quanto più possibile le procedure".