Treviso, l'indagine nata da un controllo stradale nei confronti di un marocchino
ASSICURAZIONI "TAROCCHE", POLIZIA PROVINCIALE SCOPRE TRUFFA INTERNAZIONALE
Acquista polizze non valide nel web e le girava ai malcapitati clienti
TREVISO - La Polizia Provinciale della Provincia di Treviso, nell’ambito delle operazioni di vigilanza del territorio e controllo dei titoli di viaggio delle vetture, ha fatto venire allo scoperto una truffa internazionale sulle assicurazioni auto. Tutto è partito dal fermo del veicolo di un cittadino di origine marocchina che circolava con una carta verde francese della società “Gan Assurance lard”, regolarmente intestata al cittadino e riportante la targa del veicolo in suo possesso. Le norme italiane non consentono però di assicurare un mezzo immatricolato in Italia con un’assicurazione straniera anche se di un paese comunitario, pertanto la vettura era stata sequestrata. La Polizia Provinciale ha però continuato le indagini, scoprendo che l’assicurazione era stata sottoscritta tramite un intermediario italiano, N.F. di Tricesimo (UD). Con l’ausilio dell’Ufficio Relazioni Internazionali della Provincia dunque, sono stati contattati i vertici della “Gan Assurance lard”. Da una simulazione effettuata in ufficio, infatti, emergeva che sul sito web della Gan Assurance era possibile acquistare un’assicurazione valida (come quella del cittadino fermato), omettendo di dichiarare che l’auto assicurata è italiana, in quanto le targhe francesi del nuovo formato sono molto simili a quelle della nostra nazione. I vertici della Gan Assurance hanno affermato che il sito non autorizza residenti stranieri a sottoscrivere assicurazioni e confermato che la Gan Assurance non è abilitata a operare in Italia, quindi l’assicurazione non era valida. È emersa dunque l’ipotesi di truffa ai danni del cittadino fermato, subito avvisato, da parte dell’intermediario italiano, che acquistava online le assicurazioni non valide per poi girarle ai malcapitati clienti. Allo stesso modo, la Polizia Provinciale ha contattato immediatamente il Centro di Cooperazione Internazionale Polizia e Dogane di Modane (Francia) che coordina le indagini sulle precedenti simili segnalazioni.