Convegno con i rappresentanti delle banche e del sindacato
NIENTE CREDITO PER UN'IMPRESA SU 7, LA METÀ CONSIDERATA A RISCHIO
Gli artigiani: "Condizioni in peggioramento, rifinanziare i confidi"
TREVISO - Il rapporto tra artigiani e credito resta travagliato. Dal 2008 ad oggi, le imprese classificate come a rischio elevato dalle banche sono raddoppiate, passando dal 26 al 52%. Nel 2012, 220 aziende, tra quelle seguite da Veneto Garanzie (il confidi di Confartigianato della Marca), sono entrate in precontenzioso ovvero non hanno pagato almeno una rata del finanziamento. Quasi tre quarti di queste ditte sono inserite nel giudizio peggiore del rating. Un peggioramento che si riflette in un netto rialzo dei tassi di interesse e delle condizioni proposte alle imprese, come ribadisce Renzo Sartori, presidente di Veneto Garanzie. Si allungano anche i tempi di pagamento: nel primo trimestre dell’anno, prima di incassare le imprese private devono attendere in media 110 giorni, circa venti in più del secondo semestre 2011. La mancanza di liquidità per la difficoltà di farsi saldare le fatture impedisce di acquistare materie prime e crea un circolo vizioso che sta mettendo in ginocchio un numero crescente di aziende sane e con ordinativi. Secondo il presidente della Confartigianato della Marca, Mario Pozza, un'impresa artigiana su sette, in provincia, ha problemi di credito: un anno fa la quota non superava il 50%. Sul tema, l'associazione di categoria promuove questa sera un convegno “L’autunno del credito, la piccola impresa e l’occupazione”, che metterà intorno ad un tavolo, oltre ovviamente ad esponenti del mondo dell’artigianato, rappresentanti della federazione delle banche di credito cooperativo, di Unicredit e della Cgil, con il segretario provinciale Paolino Barbiero e il segretario nazionale della categoria dei bancari, Agostino Megale.