Paola, trans peruviano di 44 anni, sentita in aula nel processo contro l'ex poliziotto
"GLI DAVO SOLDI OGNI GIORNO, E NEI WEEKEND ANCHE 1000 EURO"
L'ex poliziotto di Vittorio Veneto a processo per estorsione
VITTORIO VENETO – (gp) “Gli davo soldi ogni giorno. Prima erano soltanto dei prestiti, poi ha iniziato a dirmi che servivano per la mia protezione e di non dire niente a nessuno. Nei weekend arrivavo a dargli anche 1000 euro”. Una testimonianza che pare inchiodare alle proprie responsabilità il 36enne bellunese ex assistente capo della Polizia Stradale di Vittorio Veneto finito alla sbarra per rispondere dell'accusa di estorsione. A trascinarlo in tribunale è stato un transessuale peruviano di 44 anni, al secolo Paul e ora Paola, che ha deposto di fronte ai giudici del tribunale di Treviso rispondendo alle domande del pm Massimo De Bortoli. Dichiarazioni che hanno confermato in pieno la tesi accusatoria della Procura secondo cui il poliziotto, dal giugno 2007 al maggio 2008, avrebbe preteso di essere pagato per favorire la permanenza in Italia del trans facendo leva sulla sua professione. Secondo l'accusa infattil'ex poliziotto, che avrebbe conosciuto il viado al Folli Folle di Villorba, si sarebbe offerto di aiutarlo a ottenere il permesso di soggiorno velocizzando le pratiche. In più avrebbe anche detto di riuscire a fare in modo che i suoi colleghi non lo controllassero. Circostanza confermata in aula dallo stesso trans che ha aggiunto come il poliziotto si sarebbe più volte fermato a riscuotere le somme di denaro in divisa e con l'auto della Polizia direttamente lungo la Pontebbana, all'altezza della Fassa Bortolo dove il peruviano lavorava abitualmente. La ricostruzione di Paola insomma non ha fatto altro che confermare le accuse che l'imputato ha sempre respinto con forza.