Raggiunta da un decreto penale di condanna un 35enne trevigiana
FREGA 60 EURO DI BENZINA AL SELF SERVICE, MULTA DA 25 MILA
Vittima un extracomunitario che aveva sbagliato pompa
TREVISO - (gp) Fare i furbi alla fine non paga, anzi costa. E costerà tantissimo a una 35enne trevigiana che pensava di farla franca mostrandosi pentita per quanto aveva fatto e dicendo di voler mettere le cose a posto risarcendo la vittima. Ma essendosi ben guardata da aprire il portafogli e avendo quindi cercato di fare la furba una seconda volta, si è vista colpire da un decreto penale di condanna da 25 mila euro per il reato di furto aggravato dal mezzo fraudolento. Tutto per aver evitato di dare 60 euro alla vittima del suo gesto, un ragazzo extracomunitario poco più giovane di lei. Una condotta che la procura di Treviso ha deciso di colpire, nei limiti di legge, in maniera del tutto esemplare proprio per le modalità con cui è stata portata avanti. Magari anche perchè il precedente possa fungere da deterrente nei confronti di qualche malintenzionato capace di prendersela con i cittadini onesti e, a volte, sprovveduti. Il fattaccio si è verificato a una pompa di benzina. Il malcapitato aveva inserito la propria tessera bancomat nel self service per fare 60 euro di diesel, aveva digitato il pin e aveva selezionato la pompa. Giunto all'erogatore però il carburante non usciva e, in contemporanea, aveva visto la donna fare comodamente il pieno alla propria utilitaria nella pompa a fianco. Il giovane tornò allora alla colonnina scoprendo che i suoi 60 euro di carburante erano tranquillamente in erogazione alla pompa numero 3, e non alla 2. Nemmeno il tempo di alzare lo sguardo e l'auto della donna è partita in quarta lasciando l'uomo con lo scontrino del bancomat in mano e il serbatoio vuoto. Resosi conto di essere stato derubato, ha deciso di sporgere denuncia contro quella donna senza nome che gli aveva soffiato il rifornimento. A dare un volto alla “ladra” c'hanno pensato i carabinieri che, analizzando i video delle telecamere del distributore, sono presto risaliti alla proprietaria dell'utilitaria. Una volta scoperta la donna aveva ammesso tutto dicendo agli inquirenti che avrebbe subito restituito i 60 euro alla vittima. Forse pensava che bastassero quelle parole per far cadere la denuncia. Col passare dei giorni però la somma non è mai finita nelle mani del ragazzo, che si è sentito “beffato” due volte. E presi in giro si sono sentiti anche gli inquirenti che andando a vedere se la questione si era risolta si sono accorti che nulla era successo, decidendo così di condannare la 35enne a pagare, due volte.