Treviso, tra le cause possibili, il calo del lavoro e la fine di una storia sentimentale
"HO TROVATO LA MIA LIBERTĂ€" SI IMPICCA NEL SUO BAR A S. VITO
Suicida Manuele Barbisan, 38enne titolare del Caffè "La Corte"
TREVISO - Si è impiccato all'interno del suo bar, in pieno centro a Treviso. Si è tolto così la vita, a 37 anni, Manuele Barbisan, titolare, insieme ad un socio, del Caffè La Corte, noto locale di piazza San Vito. Il giovane imprenditore, dopo aver inviato un sms ad una dipendente, avrebbe lasciato anche un biglietto: "Dopo otto anni ho trovato la mia libertà. Viva l'Italia". A scoprire il cadavere, tra il bagno e il retrobottega, nel primo pomeriggio, il collaboratore Mario Contin, venuto ad aprire il bar. Barbisan, che in precedenza aveva lavorato come camionista, non era sposato e non aveva figli, lascia la madre, un fratello, Mauro, e una sorella: secondo gli amici, negli ultimi tempi era deluso per il calo degli affari e si lamentava per la monotonia della routine. Sulla sua psicologia può aver influito anche la recente fine di una relazione sentimentale, ma chi lo conosce bene racconta che era rimasto molto scosso soprattutto dalla morte dell'ex giocatore di rugby Piero Dotto, a cui era molto legato. Alla notizia la piazza si è presto riempita di familiari, amici ed altri esercenti della zona, sconvolti dall'accaduto, tanto che la polizia, intervenuta sul posto per i rilievi, ha transennato l'area. Lascia il padre Danilo, la madre Carlotta ed i fratelli Mauro, Sonia e Diana.
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