Le esperienze di recupero della terra e le alternative all'agricoltura intensiva
CON IL FILM “PICCOLA TERRA" TERMINA LA PRIMA TRANCHE DI PAESAGIRE
Film e incontro giovedì 13 dicembre, ore 20.30, a Pieve di Soligo
PIEVE DI SOLIGO - E' il documentario "Piccola terra" del regista Michele Trentini a chiudere la prima parte della quinta edizione di PaesAgire. La proiezione di questa sera, giovedì 13 dicembre, alle ore 20.30, presso l’Auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo racconta le vicende di alcune persone che, in controtendenza rispetto alla maggior parte degli abitanti, decidono di prendersi cura di un pezzo di terra, pur avendo punti di vista piuttosto differenti. Ambientato in Valstagna, il film parte dal “progetto di adozione dei terrazzamenti” - piccoli fazzoletti di terra un tempo coltivati a tabacco - e dalle esperienze di recupero che sono andate a svilupparsi con spirito e motivazioni molto diverse rispetto a quelle dei contadini di sessant'anni fa, il cui mondo è immortalato nella pellicola del 1963 di Giuseppe Taffarel "Fazzoletti di terra", utilizzata anche in “Piccola Terra”.
“Un’occasione per riflettere sulle peculiarità delle nostre colline dove la vite si sta imponendo come monocoltura. – afferma l’Assessore alla Cultura del Comune di Pieve di Soligo Nicola Stefani ‐ Eppure le alternative alla coltura intensiva del vigneto ci sono: diverse proposte di soggetti istituzionali che costituiscono un’occasione di sviluppo alternativo con il valore aggiunto del recupero della dimensione del tempo. Perché non decollano? Casa manca alla valorizzazione della biodiversità, alle produzioni tipiche locali? Forse è ora di fare ordine tra le tante Agenzie di sviluppo e promozione per costituire una “cabina di regia” capace di fare sintesi."
A seguito della proiezione su questi temi si confronteranno, nel talk show condotto da Gino Lucchetta, assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente e Agricoltura del Comune di Pieve di Soligo, il regista Michele Trentini e Luca Lodatti, ricercatore del Dipartimento di Geografia all’Università di Padova, il dott. agronomo Alvise Orlandi, il direttore del Consorzio Tutela Prosecco Conegliano – Valdobbiadene Giancarlo Vettorello.
“La Valstagna, quasi in abbandono, e le colline del Prosecco sono due mondi molto lontani – commenta Giancarlo Vettorello – accomunati dalle difficoltà legate al coltivare su terreni collinari e montani. In Valstagna come qui, in questo periodo di crisi economica c’è un ritorno all’agricoltura: una risorsa per la nostra economia locale, ma anche un presidio di tutela del paesaggio. Prendendoci cura del territorio per coltivarlo, infatti, tuteliamo anche la bellezza dei luoghi, uno dei patrimoni più preziosi per l’Italia”.
Ingresso gratuito