Accusato di violenza sessuale Badie Tounkara, 24enne ivoriano di Silea
PATTEGGIA DUE ANNI E RIMANE IN CELLA IL MANIACO DELLA RESTERA
Il 2 agosto scorso tentò di abusare di una segretaria 30enne
CASALE SUL SILE – (gp) Due anni di reclusione, senza sospensione condizionale della pena, per Badie Tounkara, il maniaco della Restera. Questa la sentenza emessa dal gup Silvio Maras, che ha accolto il patteggiamento accordato dall'imputato con il pm Francesca Torri, titolare del fascicolo a carico dell'ivoriano di 24 anni residente a Silea che era accusato di violenza sessuale ai danni di una segretaria croata di 30 anni. Nonostante l'uomo avesse negato ogni addebito nel corso dell'interrogatorio di convalida dell'arresto, il racconto della vittima è risultato essere talmente dettagliato da poter, da solo, sostenere l'accusa. I fatti risalgono al 2 agosto scorso quando la ragazza, che stava facendo jogging lungo la Restera a Casale sul Sile, venne avvicinata da Tounkara. Il giovane le avrebbe chiesto di tradurgli un sms che era arrivato al suo cellulare e poi avrebbe cercato di attaccare bottone. Dalle parole il 24enne sarebbe passato ai fatti: quando vide che la 30enne si stava allontanando, lui l'avrebbe prima inseguita, poi colta alle spalle e infine stesa a terra, cercando di toglierle la maglietta. Fortunatamente l'abbaiare del cane e le urla della vittima avrebbero convinto il maniaco a desistere e a fuggire. Pur sotto choc la donna riuscì a dare l'allarme ai carabinieri fornendo un identikit del violentatore. Informazioni preziose che misero i militari nelle condizioni di fermarlo poco dopo a San Cipriano di Roncade. Interrogato dal gip Umberto Donà, l'uomo aveva ricostruito però la vicenda in maniera diversa rispetto a quanto riferito ai carabinieri dalla presunta vittima: aveva confermato di aver avvicinato la ragazza chiedendole di tradurre un sms. Poi le due storie prendono strade diverse: Tounkara disse di averla abbracciata come segno di riconoscenza e lei, sorpresa dal gesto, si sarebbe divincolata cadendo a terra. “Non sono un maniaco – avrebbe detto al giudice – e poi in periodo di ramadan è vietato toccare le donne. Non avrei potuto metterle le mani addosso”.