Dopo il braccio di ferro sull'affitto con Antenna Tre e lo spegnimento
TREVISO UNO, L'AVVENTURA POTREBBE NON ESSERE CONCLUSA
La tivù di Bruno Zago starebbe valutando una possibile ripartenza
SILEA - Le trasmissioni sono sospese dal 19 novembre scorso, ma potrebbe non essere finita definitivamente l'avventura di Treviso Uno, la televisione che fa capo al gruppo guidato da Bruno Zago. Come conferma anche Benedetta Zago, amministratore delegato dell'emittente e figlia del re trevigiano della carta, non è stata presa alcuna decisione definitiva e si stanno vagliando la sostenibilità di alcune opzioni per riprendere l'attività: "Se avessiomo voluto chiudere, l'avremmo già fatto. Non vogliamo però affrettare le cose e vogliamo valutare con cura una eventuale ripartenza prendendoci tutto il tempo necessario". Sarebbero già in corso alcuni contatti e, nel frattempo, sono stati comunque rinnovati i contratti in scadenza di dipendenti a termine. All'origine dell'oscuramento dell'ultima nata tra le televisioni locali, la diatriba sull'affitto del canale 642. Il gruppo T-Vision, proprietario di Antenna Tre e della frequenza, chiedeva il pagamento del canone. Secondo i vertici di Treviso Uno, al contrario, l'accordo prevedeva il saldo alla fine dei tre anni di durata. I 14 dipendenti dell'emittente usufruiranno della cassa integrazione straordinaria in deroga fino a giugno.