Approdata in aula l'inchiesta "The Family" su un giro di regolarizzazioni false
IMMIGRAZIONE CLANDESTINA: 3 PERSONE ASSOLTE E 8 A GIUDIZIO
In 4 anni, secondo la Procura, 30 cinesi sarebbero finiti nella rete
CASTELFRANCO VENETO – (gp) Erano finiti in 11 di fronte al gup Elena Rossi per rispondere del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Tre di loro hanno scelto il rito abbreviato e sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Gli altri 8 imputati invece sono stati tutti rinviati a giudizio e dovranno presentarsi in aula il prossimo 5 giugno. Le undici persone erano al centro dell'inchiesta denominata “The Family”, coordinata dal sostituto procuratore Valeria Sanzari. Secondo l'accusa si sarebbero accordati, seppur con ruoli e responsabilità diverse, per far entrare in Italia cittadini cinesi regolarizzandoli attraverso l'uso di falsi documenti che attestavano attività lavorative. Tra questi alcune buste paga per far risultare che i clandestini svolgevano lavori come badanti a casa dei parenti. Per la Procura le responsabilità maggiori sarebbero a carico di un bidello 55enne di Castelfranco Veneto e di un'amica cinese 50enne di Vedelago. Ogni "pratica", dai contatti in Cina al permesso di soggiorno, avrebbe fruttato al 55enne fino a 12mila euro. In 4 anni l'uomo, stando alle ricostruzioni degli inquirenti, avrebbe seguito oltre 30 cinesi (7 ormai regolari) mettendosi in tasca circa 300mila euro con i quali avrebbe acquistato anche 2 case.