In aula una 24enne dichiara: "voleva 20 euro a sera per portarci sulla strada"
PORTAVA LE LUCCIOLE SUL LUOGO DI LAVORO: UNA DI LORO LO INCASTRA
Alla sbarra un 65enne di Preganziol: "Sono io la vittima di un raggiro"
PREGANZIOL - (gp) “Ci chiedeva 20 euro a sera per accompagnarci nei luoghi in cui ci prostituivamo”. Parole pronunciate in aula da una delle lucciole che ha spedito a processo un 66enne di Preganziol per favoreggiamento della prostituzione, furto ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. L'uomo, difeso dall'avvocato Paolo Pastre, dice invece di essere rimasto vittima di un raggiro. Secondo la procura l'uomo, da dicembre 2010 a luglio 2011 avrebbe prelevato dallo loro abitazione e accompagnato a prostituirsi quattro lucciole, avvisandole in alcuni casi della presenza nei dintorni delle forze dell'ordine e riportandole poi a casa a fine turno. Nei confronti di due di loro, per farsi restituire una somma di denaro concessa a titolo di mutuo sarebbe ricorso a ripetute minacce. E infine il 14 settembre 2011, prendendo di mira la più giovane, le avrebbe rubato la borsetta strappandogliela di dosso: all'interno, oltre agli effetti personali, c'erano anche 200 euro in contanti. Ma la storia sembra molto più intricata. L'uomo avrebbe conosciuto le due prostitute dopo una serata passata all'Odissea di Spresiano. Venuto a conoscenza che abitavano poco distante da lui, tra i tre sarebbe nata un'amicizia. Tanto che dopo qualche mese sarebbero arrivate le richieste di denaro da parte delle ragazze. “Ho bisogno di soldi perchè mia madre in Romania sta male. Ho chiesto un prestito in banca e il direttore mi ha detto che serve un garante. Mi aiuti?”. L'uomo, impietosito, si sarebbe reso disponibile. Ma una volta in banca il direttore ha detto che nemmeno con un garante avrebbe concesso il mutuo alla ragazza. L'obiettivo delle lucciole sarebbe allora cambiato: “Fallo tu il mutuo, e noi ti diamo i soldi ogni mese”. E così sarebbe andata: l'uomo avrebbe chiesto e ottenuto un prestito di 15 mila euro, li avrebbe dati alle giovani e non avrebbe più visto un soldo, a parte la prima rata. Per questo motivo avrebbe iniziato a tampinarle, minacciando di intraprendere vie legali contro di loro. Ma per vie legali, alla fine, sono andate proprio loro.