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Manifesto di 11 associazioni imprenditoriali e Cgil, Cisl e Uil
L'ECONOMIA TREVIGIANA LANCIA L'ULTIMATUM ALLA POLITICA
Imprese e lavoratori: "Voltare pagina o il sistema crollerà "
TREVISO - Ultimatum della categorie economiche trevigiane alla politica. I responsabili delle 11 principali associazioni imprenditoriali e i segretari dei sindacati Cgil, Cisl e Uil di Treviso si sono seduti tutti insieme attorno ad un tavolo per presentare le richieste del sistema produttivo della Marca ai candidati alle prossime elezioni. Pur senza dare precise indicazioni di voto, i rappresentanti di aziende e lavoratori sollecitano un “forte segnale di discontinuità”, invitano a “voltare pagina” nella gestione della cosa pubblica, riconoscendo la delusione per gli scarsi risultati ottenuti negli ultimi vent'anni dai governi e dalle amministrazioni centrali. Mantenendo le proprie specificità ed alcuni distinguo di fondo, per la prima volta tutte le organizzazioni dell'imprenditoria e dei lavoratori si alleano per lanciare un messaggio alla politica. Un'unità – sottolineano i promotori – difficilmente realizzabile altrove. “Un fatto che già di per sé fa capire quanto grave sia la situazione”, ribadisce il presidente della Confartigianato della Marca, Mario Pozza.
Riduzione delle tasse, semplificazione burocratica ed amministrativa, giustizia più rapida, sostegno all'innovazione, tagli alla spesa pubblica improduttiva e ai costi della politica, un piano straordinario per facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro: questi alcuni dei punti chiave dell'agenda che imprese e sindacati dettano al prossimo governo. Partendo dall'assunto di favorire chi lavora e dà lavoro, colpendo invece la rendita, “primo nemico dello sviluppo”, nota Alessandro Vardanega, presidente di Unindustria. Le categorie economiche non intendo aspettare più a lungo. “Il prossimo voto non potrà più essere una delega in bianco, conferma Guido Pomini, leader provinciale di Confcommercio. Nella battaglia per rilanciare la crescita imprese e dipendenti condividono la stessa sorte. Lo ribadiscono i confederali, convinti che questo manifesto non sia destinato a rimanere solo su carta, come assicura Franco Lorenzon, numero uno della Cisl trevigiana.
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