Treviso, la polizia scopre una storia di violenze gratuite che duravano da anni
PICCHIA LA MOGLIE MALATA DI SCLEROSI E LE FIGLIE, ARRESTATO
Allontanato dalla famiglia un 48enne marocchino, Bouazza El Alani
TREVISO - Una donna di 40 anni, malata di sclerosi multipla e le due figlie di 13 e 18 anni erano da anni segregate in casa ed in balia di un vero e proprio "padre padrone", un marocchino di 48 anni, Bouazza El Alani. Calci e pugni, insulti, abusi continui ("puttane, dovete stare a casa", ripeteva spesso) per avere l'assoluto dominio sulla compagna e le ragazzine: la prima costretta a lavorare come badante per mantenere la famiglia visto che lui era disoccupato, le giovanissime che dovevano dividersi tra studio e lavori domestici e nessuno spazio ad amicizie o divertimento. L'incubo di madre e figlie, dopo la denuncia presentata dalla 40enne alla polizia qualche giorno prima di Natale, è finalmente finito. La donna non sopportava più che il marito malmenasse anche la più piccola delle figlie, allora 12 enne. L'uomo, su ordine del gip Elena Rossi, è ora in carcere a Santa Bona: deve rispondere di maltrattamenti in famiglia. Al momento dell'arresto, eseguito dagli agenti della squadra mobile (coordinati dal dottor Enrico Biasutti) lunedì mattina mentre le ragazzine erano a scuola, l'uomo non ha mostrato nessun segno di pentimento. Anzi si è chiesto il motivo di quell'arresto e di "cosa avesse sbagliato". La denuncia della moglie 40enne, presentata in Questura lo scorso 22 dicembre, descriveva bene un clima famigliare fatto di continue violenze, anche di tipo psicologico. La coppia vive a Treviso dal 1995 ed entrambe le figlie sono nate proprio in Italia. In ben quattro occasioni, tra il 2015 ed il 2012, la donna aveva anche dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale di Treviso per farsi medicare le ferite provocate dal marito. Ai medici la 40enne diceva di aver avuto improbabili incidenti domestici e in un frangente, un incidente stradale. Qualche mese fa, al culmine dell'ennesima lite, la donna fu costretta a dormire in auto con le figliolette per sfuggire all'ira dell'uomo.