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Collegio Brandolini strapieno, contestazione del Carroccio all'esterno
MONTI: "SULLE QUOTE LATTE LA LEGA NORD E' STATA VERGOGNOSA"
Il premier ad Oderzo: "Non dissipare i sacrifici di questi mesi"
ODERZO - “Se avessi lasciato, sarei stato beatificato. Ma le forze politiche tradizionali non sono in grado di fare le riforme: rischiavamo di dissipare i sacrifici fatti in questi mesi e di dover cercare un altro professore”. Mario Monti ha spiegato così la sua decisione di “salire in politica” e ricandidarsi alla guida dell'Italia. Il teatro del Collegio Brandolini Rota di Oderzo non ha potuto contenere tutti i cittadini venuti ad ascoltate il presidente del Consiglio, che ha scelto la cittadina trevigiana per inaugurare il suo tour elettorale in Veneto: diverse decine di persone sono rimaste fuori della sala, accontentandosi di guadare il comizio dagli schermi televisivi. Monti ha ribadito la volontà di avviare un nuovo ciclo di sviluppo ed ha attribuito le spinte autonomiste che si moltiplicano in Veneto dovute alla cattiva amministrazione del paese negli anni passati. Una critica, ha ammesso il capo del governo, rivolta in particolare alla Lega: “Che non ha fatto l'interesse né delle zone la cui autonomia voleva valorizzare, né dell'Italia”. Ed ha definito "spettacolo vergognoso" l'atteggiamento del Carroccio sulla vicenda quote latte. Proprio uno sparuto gruppetto di militanti leghisti era appostato fuori dall'edificio con alcuni striscioni per contestare il premier. Nella tappa opitergina, Monti, accompagnato alla moglie Elsa, prima del suo comizio, ha avuto un breve incontro riservato con quattro donne, scelte dagli organizzatori per simboleggiare le eccellenze trevigiane: Maria Luisa Frisa, direttrice del corso di laurea in Design della moda, Marzia Narduzzi, amminstratrice delegata di Pier, azienda che produce per il sistema moda internazionale, Renza Ferello, presidente dell'Associazione Alzheimer di Riese Pio X, e Teresa Pelos, fondatrice della sezione di Treviso dell'Ail, l'Associazione italiana contro le leucemie. Tra i tanti, accorsi ad incontrare il presidente del Consiglio, anche Gabriele, 9 anni, che al premier ha strappato anche un autografo.
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