Tre imprenditori in aula: un'eccezione di competenza territoriale blocca tutto
PROCESSO IN STAND-BY PER LE "VACANZE TRUFFA" IN CROAZIA
Quattro investitori bellunesi le presunte vittime per 800 mila euro
TREVISO – (gp) Un'eccezione di competenza territoriale, sollevata dall'avvocato Daniele Bellot, ha di fatto bloccato il procedimento penale (già trasferito da Belluno e Treviso) a carico di tre imprenditori trevigiani. A decidere se dovrà occuparsi del caso il tribunale di Conegliano (che a settembre non esisterà più) o quello di Treviso, spetterà al presidente del palazzo di giustizia di via Verdi, ovvero al magistrato Valeria Castagna visto che il presidente del tribunale deve ancora essere nominato. A trascinare di fronte al giudice i tre imputati è stato un gruppo di investitori bellunesi che dovevano partecipare alla realizzazione di un villaggio turistico in Croazia ma si sarebbero ritrovati vittime di una truffa da oltre 800 mila euro, accusando gli imprenditori trevigiani di essersi intascati il denaro per questa operazione immobiliare in realtà mai avviata. Alla sbarra sono così finiti Sergio Leiballi, 69 anni di San Fior, Vincenzo Morreale, 69 anni di Salgareda e Sonia Da Re, 45 anni di Fontanelle. Quattro le parti offese coinvolte nell'investimento gestito dalla “Immobiliare D&D” di Salgareda che si sarebbe aggiudicata la concessione per la gestione di un'area fabbricabile a Povljana, nell'isola di Pago. I trevigiani, secondo l'accusa, avrebbero convinto i bellunesi a partecipare all'iniziativa mediante l'acquisto di quote societarie della “D&D”. Il denaro sarebbe servito a coprire le spese per ottenere le licenze edilizie e predisporre i progetti definitivi. In realtà i tre imputati nel marzo 2009 avrebbero formalizzato la rinuncia all'autorizzazione edilizia mandando in tal modo a monte l'operazione.